Tensione per lo sgombro del centro sociale Zam, i manifestanti: «Cariche contro resistenza passiva»
Cronaca Lombardia

Tensione per lo sgombro del centro sociale Zam, i manifestanti: «Cariche contro resistenza passiva»

mercoledì 23 luglio, 2014

MILANO, 23 LUGLIO 2014 - È stato sgombrato questa mattina, intorno alle 8.30, il centro sociale Zam di via Santa Croce, a Milano. L’azione della polizia arriva su mandato della procura che ha ordinato il sequestro preventivo dell’edificio, di proprietà del Comune, per “supposta pericolosità dello spazio”.

A difesa dello stabile occupato vi erano circa una quarantina di manifestanti che hanno creato, come loro stessi affermano nel sito milanoinmovimento.com, «un muro di resistenza passiva». Sempre sullo stesso sito i ragazzi del centro sociale riferiscono che a seguito delle «ripetute e violente cariche», vi sono stati almeno 5 feriti, decine di contusi, una ragazza con una costola incrinata e di una ragazza presa a calci mentre era a terra. Del tutto differente la versione proveniente dalla Questura che parla di «azioni di respingimento» motivate dal «lancio di oggetti» da parte dei manifestanti. Inoltre, vi sarebbe un poliziotto ferito che è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. Al momento, tuttavia, tre occupanti si trovano all’interno dell’edificio, esattamente su un balcone. 

Le critiche al Comune e le istanze dello Zam

Prima che iniziassero le azioni di sgombro da parte della polizia, i ragazzi dello Zam hanno esposto uno striscione in aperta polemica con l’amministrazione comunale: “La nostra rossa passione, il nostro sgombro arancione”. Sulla stessa onda lo striscione esposto qualche ora dopo: “Forza gentile della giunta arancione, tavoli finti e sgomberi a ripetizione”. Gli occupanti, infatti, oltre a contestare al Comune di aver voluto, in maniera più o meno esplicita, l’ennesimo sgombro, criticano la cattiva politica di gestione degli spazi pubblici operata dalla giunta Pisapia, la quale di recente ha convocato un tavolo di confronto con le diverse realtà sociali antagoniste presenti a Milano. Ma le istanze avanzate dallo Zam sono ben chiare: il sindaco dichiari una moratoria sugli sgomberi da qui a tempo indeterminato; qualora lo Zam venga riconosciuto pericolante, che l’amministrazione metta immediatamente in sicurezza l’edificio; che la scuola sia intitola a Don Andrea Gallo.[MORE] 

La storia dello Zam

D’altronde i ragazzi del centro sociale rivendicano con orgoglio le attività promosse e portata avanti finora. Lo spazio dello Zam offriva, difatti, un’osteria, un bar, un laboratorio di teatro, un’aula studio, una palestra di arrampicata e altri spazi preposti ad attività culturali, sociali e formative. Una realtà attiva che se messa a confronto con lo scenario che si presentava il 24 Maggio 2013, data nella quale lo stabile veniva occupato, è del tutto opposta. L’edificio che ospitava l’ex scuola, infatti, era in stato di completo abbandono. Gli attivisti dello Zam hanno annunciato per oggi pomeriggio alle 18.30 un tavolo sugli spazi sociali, proprio davanti ai cancelli dell’edificio, che sarà seguito alle 19.30 dalla “mobilitazione in città”.

(Immagine da milano.corriere.it)

Giovanni Maria Elia


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