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Tennistavolo, a Napoli un nuovo impianto firmato Coni ed Esercito

NAPOLI, 21 SETTEMBRE 2011 - Presto un nuovo impianto per il tennistavolo a Napoli dove è stata decisa la ristrutturazione dello Stadio Albricci in convenzione e con finanziamenti di Coni ed Esercito a vantaggio di sei federazioni sportive: c'è anche il tennistavolo.[MORE]

Dopo il Palatennistavolo di San Nicola la Strada, a Caserta, nuovo importante appuntamento per il tennistavolo Campano e per Napoli in particolare. Lunedì 12 settembre 2011, il Presidente Regionale della Fitet Campania, Sergio Roncelli, insieme ai Presidenti Regionali Campani del Tennis, Rugby, Pugilato, Nuoto e Atletica ha firmato la costituzione dell'Associazione "Lo Sport e l'Esercito per il futuro di Napoli".

Tale Associazione, in base ad un accordo nazionale stipulato tra il Coni Nazionale, il Ministero della Difesa ed il Coni Campania, avrà il compito di sovrintendere, dirigere e coordinare tutte le attività sportive del mitico Stadio Militare Albricci di Napoli. Il Coni ed il Ministero della Difesa si sono divisi gli oneri per l’immediata ristrutturazione ed adeguamento dell'impianto. Già per il primo anno è stato deciso un intervento congiunto Coni-Ministero della Difesa per un importo di un milione di euro.

Per il tennistavolo è prevista una spesa di 250.000 € per costruire ex novo un palazzetto con 6 tavoli da gioco regolamentari, spogliatoi e tribuna per il pubblico. Mercoledì 5 ottobre 2011, alle ore 10.00, alla presenza del Presidente del Coni Gianni Petrucci, del Segretario Nazionale del Coni Raffaele Pagnozzi, del Presidente Nazionale della Fitet Franco Sciannimanico e del Presidente del Coni Campania Cosimo Sibilia, che ha fortemente voluto tale accordo, e degli altri Presidenti Nazionali delle Federazioni coinvolte, verrà firmata la Convenzione di co-uso Coni-Ministero della Difesa-Associazione delle Federazioni Sportive “Lo Sport e l’esercito per il futuro di Napoli”.

Dopo la firma della convenzione seguirà la Conferenza Stampa per la presentazione ufficiale del progetto.
 

Carmine Mainiero