Telefoni 'emotivi', ma davvero ne abbiamo bisogno?
Scienza & Tecnologia Lazio

Telefoni 'emotivi', ma davvero ne abbiamo bisogno?

venerdì 9 settembre, 2011

ROMA, 09 SETTEMBRE 2011- A quanto sembra, i telefoni del futuro saranno sempre più “emotivi” e consentiranno alle nostre conversazioni a distanza di essere meno “virtuali”, grazie (si fa per dire) alla possibilità di inviare  baci, abbracci, trasmettere il respiro di chi ci parla. [MORE]

 


L’ideatore di tale strumento di comunicazione si chiama Fabian Hemmer, dell'universita' delle Arti di Berlino, il quale ha presento il prototipo dell’apparecchio alla conferenza 'Mobile HCI' (Human-Computer Interaction with Mobile Devices and Services) tenutasi a Stoccolma.

Come spiega il giornale inglese New Scientist, sono 4 i prototipi presentati, ciascuno dei quali dotato di sensori ed altri dispositivi che dovrebbero simulare il contatto fisico.

 

Ad esempio, il respiro del nostro interlocutore, verrà reso più reale grazie ad un microgetto d’aria posizionato sul nostro telefono. A sua volta, il gettito e, di conseguenza, l’intensità del respiro di chi parla sarà modulato da un altro sensore collocato sull’altro apparecchio.


Per simulare una stretta di mano, basterà dotare la nostra cornetta di un manicotto da stringere. Come prima, anche in questo caso ci sarà sempre un sensore posizionato sull’altro apparecchio a simulare la stretta di mano.


Tuttavia, l’elemento cluo, quello che secondo l’ideatore promette di regalare le emozioni più forti, è rappresentato dal bacio. In questo caso, la “passionalità” del bacio viene simulata da un sensore di umidità che trasmette all’altra persona al telefono la misura dell’intensità del bacio. Ciascuno dei due apparecchi sarà dotato di “labbra” finte, posizionate su una spugnetta umida su cui appoggiare le proprie labbra per dare e ricevere il bacio: tanta più passione (e quindi umidità) sarà profusa nel gesto, tanto più intenso risulterà il bacio a chi lo riceve.


Detto ciò, sarà che io sono “un’inguaribile romantica” (per dirla alla Vasco) o un “romantico rottame” (citando Guccini), ma sinceramente, oltre a ritenere tutto ciò uno spreco di risorse economiche e di tempo ( che potevano essere indirizzate ad impieghi più utili per la collettività), lo ritengo oltremodo sterile e triste. Non credo che ci possa essere qualcosa che riesca a “simulare” il calore di un abbraccio, la dolcezza di una carezza, l’emozione di un bacio.
 

Rosy Merola


Autore
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