Economia

Telecom, Bernabè al Senato: «Saputo del riassetto dai comunicati stampa»

MILANO, 25 SETTEMBRE 2013 – Il riassetto della Telecom – da vicenda economico-finanziaria – sta diventando anche un fatto politico. Infatti, ieri sera, il premier Enrico Letta è intervenuto in merito, affemando: «Guardiamo, valutiamo, vigileremo sul fronte occupazionale, ma bisogna ricordare che Telecom è una società privata e siamo in un mercato europeo. Vigileremo perché ci sia un massimo di attenzione ai profili occupazionali e agli aspetti strategici per l'Italia. Tuttavia, vorrei ricordare a tutti quelli che stanno parlando in queste ore, che Telecom è stata privatizzata, e che di tutte le privatizzazioni italiane non credo sia stata uno dei più grandi successi. Quindi anche se arrivassero dei capitali europei credo potrebbe aiutare Telecom a essere migliore rispetto agli ultimi 5 anni».

Diventando anche una questione politica, il presisente della Telecom, Franco Bernabè, è stato chiamato a riferire quanto sta avvenendo in una audizione al Senato: «Abbiamo avuto conoscenza ieri dalla lettura dei comunicati stampa della recente modifica dell'accordo parasociale tra gli azionisti di Telco», ha sostenuto il presidente di Telecom Italia, confermando «il proprio impegno a procedere nel confronto con l'Autorità e la Cdp sullo scorporo della rete, ma l'esito finale dell'operazione. In questo modo, indirettamente ha replicato al viceministro allo Sviluppo Antonio Catricalà che, dalle colonne del Messaggero ha affermato: «Nessuno ci ha avvertito, lo avessero fatto sarebbe stato meglio».

In merito alla cessione delle partecipazioni in America latina di Telecom Italia, per Bernabè ciò «determinerebbe un forte ridimensionamento del profilo internazionale del gruppo e delle sue prospettive di crescita e comunque potrebbe non essere realizzabile in tempi brevi, compatibili con la necessità di evitare il rischio downgrade». Al fine di evitare il rischio downgrade Telecom potrebbe decidere di procedere con «un aumento di capitale, aperto a soci attuali o nuovi. Questa opzione darebbe solidità finanziaria, valorizzando le potenzialità dei nuovi investimenti, contribuirebbe al rilancio dell'economia».

Bernabè, tuttavia, non risparmia una piccola frecciatina ad indirizzo generale: «Di certo, se il sistema Italia fosse stato davvero così preoccupato del futuro di Telecom Italia come lo è stato in questi ultimi due giorni forse sarebbe stato possibile un intervento più strutturale e non è scontato e, in ogni caso, richiede tempi molto lunghi».

Infatti, tutti sapevano ma - come al solito – si parla dopo, a conti fatti.

(Fonte: Ansa. Foto: esternalizzati.it )

Rosy Merola [MORE]