Politica

Teheran minaccia nuovamente: no all'istruzione per le studentesse senza velo

Peggiora la crisi sociale a Tehran, mentre i media parlano di arresti e di neo casi di studentesse intossicate in una scuola dell'Azerbaigian occidentale.  Regole vestimentarie sempre più stringenti per le donne in Iran dove le autorità mettono un altro divieto alla libertà delle donne.

Non potrebbero  più istruirsi e usufruire dei servizi scolastici. Questi provvedimenti riguarderebbero le studentesse che "non si attengono al codice di abbigliamento delle scuole". Una nota del del ministero della Scienza, Ricerca e della Tecnologia, oltre a rispettare il codice d'abbigliamento, le allieve vengono invitate a "mantenere la castità e l'hijab nell'ambiente universitario" facendo sapere che in "tutte le università e i centri di istruzione superiore sotto la supervisione del Ministero è severamente vietata l'erogazione di servizi educativi, assistenziali, alle poche studentesse che non si adegueranno alle norme e ai regolamenti". A comunicarlo è il portale di dissidenti iraniani 'Iran international'  dicendo che alla neo direttiva ha detto sì anche il ministero della sanità. La stretta segue il progetto “Castità e Hijab” lanciato dal presidente ultra-conservatore Ebrahim Raisi già lo scorso anno. 

Inoltre il vero risulta obbligatorio in pubblico per le donne a incominciare dai sette anni di età, sin da quando la Rivoluzione del 1979 prese il potere nel Paese. Se la misura dovesse essere davvero incrementata avvicinerebbe l'Iran al vicino Afghanistan dove il divieto è già realtà e la popolazione vive una grave crisi sociale e umanitaria.

Intanto il portale dice anche anche di alcuni arresti di donne senza velo avvenuti in negozi e centri commerciali a Kashan, in provincia di Isfahan, dove  tra l’altro, una 40ina di  negozi sono stati chiusi perchè le clienti non rispettavano l'obbligo di portare il velo. A Kermanshah al confine con l'Iraq, il personale di un complesso turistico ha rifiutato che  le donne che non portavano l'hijab ad accedere all'area e nel Khuzestan "uno dei siti turistici della città è stato chiuso da venerdì perchè non si atteneva agli standard morali". Sono numerose le donne e le studentesse ad aver detto sì alla protesta antigovernativa senza il velo, in tantissime città del Paese.

Intanto le autorità hanno reagito col pugno duro, lanciando una campagna di violenta repressione sui manifestanti che affolavano le piazze e le strade, per lo più giovani e giovanissimi, che oggi mal sopportano i dettami ferrei della lettura sciita della Sharia. Secondo le ong per i diritti umani che operano all'estero come Iran Human Right negli ultimi 6 mesi sono quasi 600 le vittime e circa 19000 gli arrestati. Tra loro ci sono state inoltre 5 condanne a morte per impiccagione.

( Fonte immagine: immagini dal web)

Davì Massimo