Scienza & Tecnologia

La tecnologia e i giov@ni: amici inseparabili

CATANZARO, 10 MARZO - Per noi ragazzi di qualche decennio fa, la tecnologia è si considerata un valido ed efficace strumento di lavoro - o più semplicemente di ricerca e di aiuto nello svolgimento delle nostre attività, cioè un utile strumento che soddisfi le nostre più strane curiosità, - ma, con un’ingiustificata diffidenza, lo riteniamo ancora marginale rispetto a tutti gli altri strumenti a nostra disposizione.[MORE]

I nostri giovani  hanno invece un’idea totalmente diversa sull’uso della tecnologia.
Ciò è da ricercarsi evidentemente nell’approccio, per così dire di facile uso, con cui essi utilizzano tutti i dispositivi multimediali di ultima generazione, dei quali conoscono caratteristiche e potenzialità.
Concepiscono la tecnologia -  in questo riveste un ruolo da primo piano l'amico pc - come davvero il loro migliore alleato e purtroppo, talvolta, anche come il loro migliore amico.
Il computer permette loro di girovagare per il mondo, spaziare, uscire da una dimensione reale per raggiungere mete lontane, spazi aperti, mondi sconosciuti, purtroppo però è altresì un circolo vizioso che li potrebbe portare  verso un irrimediabile isolamento.
I diversi social network presenti in rete consentono ai nostri giovani -  ma non solo ai giovani -  di poter comunicare con gli altri, di esprimere i propri pensieri e di pubblicarli in questa sorta di vetrina virtuale dove altri possono inserire i commenti più disparati.
Tutto sommato non si è soli, in ogni momento è possibile che qualcuno sia lì a leggere e a commentare le tue idee, i tuoi pensieri e tutto ciò li e ci fa sentire come una vera e propria “famiglia” allargata.
Come ogni cosa ovviamente presenta una serie di vantaggi ma anche tanti pericoli, di tanto in tanto ( per fortuna sono dei casi isolati), leggiamo di qualche giovane malcapitato, che viene adescato sulla rete, ma questo prescinde dalle regole di internet e dalle regole di convivenza civile, ciò è dovuto semplicemente ad uso distorto dell'utilizzo della rete.
Pericoli a parte, l’uso della tecnologia aiuta i giovani a confrontarsi, un confronto naturlamente che esula dai tradizionali luoghi di confronto (il famoso muretto è un nostalgico ricordo dei ragazzi degli anni '90), oggi si  preferisce “dialogare” a distanza. Non è detto comunque che i ragazzi non riescano a comunicare, anzi riescono con più facilità ad esprimere i propri sentimenti, forse perchè "schermati" da un monitor o forse più semplicemnte perchè sono più aperti e magari questa maggiore facilità di esprimersi è anche da ricercarsi nell'utilizzo della famigerata tecnologia.
Si comunica mediante segni, simboli, parole abbreviate, il tutto viene usato con disinvoltura, perlomeno da parte di quelli che sono più avvezzi all'uso della tastiera. I più sprovveduti continuiamo a scrivere le parole per esteso, così come le nostre maestre di una volta ci hanno insegnato, mettendo la letterina "h" dove serve e ponendo l’accento dove occorre.
Ti imbatti in frasi strane, segni particolari, magari alla fine del messaggio ti appare xD e penserai che la persona ti sta dicendo che da poco ha eseguito una semplice radiografia, che ieri la chiamavi RX e che oggi magari si chiama XD grazie all’alta definizione, poi chiedi a tuo figlio, apparentemente sprovveduto, il quale con un sorriso (in questo caso vero) ti dice che XD vuol dire che la persona ti sta semplicemente sorridendo.
Ai nostri tempi, ad un amico o ad un’amica conosciuta da poco chiedevamo il numero di telefono, poi abbiamo timidamente cominciato a chiedere l’indirizzo mail, oggi chiediamo il nickname o lo pseudonimo (detto anche “nome di battaglia”) … tutti ce l’hanno, o quasi.
Noi continuiamo imperterriti ad immaginare o forse semplicemente a sperare, che i nostri figli siano attratti oltre che da un freddo PC, anche dai colori della natura, dai fiori freschi, dai profumi dell’aria.
Un bel giorno, a tavola, li sentiamo parlare di pulcini, di caprette, sentiamo dire loro che devono raccogliere i pomodori…
Per un attimo il nostro cuore sussulta, i nostri occhi si allargano e le nostre labbra sorridono… e pensiamo candidamente vuoi vedere che tutto quello che ho cercato di insegnare mio figlio - a proposito di natura, della bellezza e dell’importanza di vivere a contatto con animali, piante, fiori - ha sortito il giusto effetto?
Sei lì per chiedere se sta andando dal nonno e sei pronto ad accompagnarlo, sei disponibile a rinunciare al tuo piatto preferito per la gioia di vederlo in mezzo ai campi… ma quando stai per uscire, tuo figlio ti dice candidamente: “papà, tu hai mai giocato su farmville”?
Quando poi confessi loro che immaginavi andassero dal nonno, loro ti rispondono che col nonno si sono appena sentiti telefonicamente, o magari hanno chattato su facebook, già… studi demoscopici recenti dimostrano che 1 nonno su 3 (il 32% di chi ha più di 74 anni) è in possesso del telefonino, ma è comunque una percentuale molto bassa se si pensa che 1 telefonino ce l’hanno il 100% dei loro nipoti. Se parliamo di bambini, vogliamo ricordare che proprio per una fascia di età di piccolissimi  è stato coniato il termine “tecnoager”, che fotografa bene un rapporto strettissimo con i dispositivi di nuova concezione dedicati alla comunicazione e all’intrattenimento. I risultati parlano chiaro: addirittura un bambino su dieci è in possesso di un proprio cellulare già dall’età di sei anni. In pratica il 34,9% dei bimbi ha il suo primo telefonino tra gli 8 e i 9 anni mentre il 17,6% ha iniziato a usarlo tra i 6 e i 7 anni. In generale, ha un cellulare il 57,5% dei bambini italiani... tempi moderni!

Mario Sei