Politica

Tavolo di maggioranza a Palazzo d'Orleans: si parlerà di rimpasto, mutuo salva imprese e finanziaria

PALERMO, 26 MARZO 2013 – Un nuovo vertice si terrà questa mattina tra Crocetta e la sua maggioranza. Si fisseranno i criteri per la formazione del governo. Circolano già i primi nomi. Sì ai politici, no ai parlamentari, questo il più importante dei principi su cui si costruirà il governo. Del nuovo tavolo, convocato prima dell’ora di pranzo, si sa ben poco. Un tavolo che potrebbe, finalmente, avviare il confronto vero per il rimpasto ma che potrebbe, ancora una volta, dimostrarsi interlocutorio.

In prima analisi bisognerà rispettare la parità di genere: i partiti dovranno quindi indicare tanti uomini quante donne. Poi gli assessori dovranno essere graditi al Presidente. Basta con assessori part time, ma gente competente e pronta ad impegnarsi anche 18 ore al giorno. Una sorta di rimprovero velato ad alcuni assessori che non avrebbero profuso tutto l’impegno necessario. Una accusa che, in realtà, era stata rivolta da alcuni alleati a determinati assessori e che il presidente ha fatto propria. Dunque la formazione sembra potersi costituire con tre assessori in quota a Crocetta quindi al Megafono (Borsellino, Vancheri e Stancheris le intoccabili); 4 in quota Pd (qui Nelli Scilabra è l’unica che non si tocca), uno ai Drs e due ciascuno a Udc e Articolo 4 che dovrebbero, dunque, indicare ciascuno un uomo e una donna.[MORE]

In attesa del rimpasto Crocetta assume a se l’incarico di assessore all’economia lasciato da Luca Bianchi dimissionario e lo farà proprio oggi. La sua prima uscita da assessore all’Economia la farà dopo il tavolo di maggioranza recandosi in Commissione bilancio. Proprio la Commissione avrà già iniziato i suoi difficili lavori. In secondo luogo, infatti, ritorna al tavolo il ddl pagamenti e dunque il contestato mutuo da un miliardo di euro per pagare i debiti della Sicilia nei confronti delle imprese, ciò farà slittare la finanziaria bis: la grande incompiuta di Bianchi.

Crocetta ha deciso di sposare la proposta lanciata da Montante e sarà lui stesso a presentare, in qualità di assessore ad interim al bilancio, l’emendamento governativo che mantiene le tasse al massimo in Sicilia fino al 2016 e poi prevede l’abbattimento graduale delle aliquote così come proposto proprio dal leader di Confindustria.

Punto dolente del tavolo resta quello della Finanziaria bis, necessaria per sbloccare la spesa regionale o quel poco che ne resta e che slitterà almeno alla metà di aprile, se non oltre. Una finanziaria bis, dunque che si rischia di dover approvare in piena campagna elettorale per le europee.

Michela Franzone