TORINO, 12 SETTEMBRE 2013 - Ventidue sindaci della Val di Susa, hanno preso le distanze dalle frange violente che si coprono dietro alla protesta contro la Tav. Gli amministratori dichiaratamente No-Tav, hanno invitato i cittadini a rispettare la legge durante le manifestazioni che intendono contestare la realizzazione della Torino-Lione.
I ventidue sindaci hanno pubblicato un appello affinché si fermino le violenze nella Valle, chiedendo inoltre al governo di riaprire il confronto tra le parti. Anche Sandro Piano, presidente della Comunità montana Valsusa e Valsangone, ha sottoscritto la missiva di distacco tra le figure istituzionali No-Tav e le frange violente.[MORE]
In Val di Susa, ormai, sembra chiaro che i cittadini contrari alla Tav stiano intraprendendo due strade differenti: quella della protesta nella legalità, facendo valere i propri diritti di manifestazione, e -sebbene in minima parte- quella violenta, che fa passare in secondo piano tutte le motivazioni che spingono verso la disapprovazione dell'opera.
L'appello dei ventidue sindaci della Val di Susa
«Gli amministratori della Valle di Susa condannano ogni atto di violenza, intimidazione e vandalismo, rivolgono un appello affinché questi non si ripetano più e che la protesta contro la costruzione di una nuova linea ferroviaria ad alta velocità si svolga nei limiti e nelle forme consentite dalla legge, chiedono che sia data un’informazione corretta su queste vicende e al Governo di riaprire, con urgenza, un confronto tecnico e istituzionale anche con gli Enti locali che hanno espresso critiche all’opera».
(Immagine da lospiffero.com)
Alessia Malachiti
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