Tav, inviata alla Francia l'analisi costi-benefici
Politica Campania Salerno

Tav, inviata alla Francia l'analisi costi-benefici

mercoledì 6 febbraio, 2019

L'analisi costi-benefici sulla Tav è arrivata in Francia. Il ministero dei Trasporti italiano Danilo Toninelli ha fornito nella giornata di ieri martedì 5 febbraio il documento a Christian Masset, ambasciatore transalpino in Italia. Questo passaggio era stato concordato dai ministri dei Trasporti di entrambi i paesi, Danilo Toninelli e Elizabeth Borne. Il ministero italiano parla di un "punto di partenza di una interlocuzione tra i due esecutivi che proseguirà a breve con un incontro bilaterale. Come riporta l’ANSA e come ha già annunciato da Toninelli, un’analoga procedura sarà seguita con l'Unione Europea, prima ancora della validazione e della pubblicazione del dossier, che resta top secret. E' stato l'ambasciatore Masset a recarsi al ministero, dove a riceverlo c'era il capo di gabinetto, Gino Scaccia.

Al momento "non sono state prese decisioni e non ci sono novità", precisa all'ANSA Francesco Ramella, membro della commissione che si è occupata dell'analisi. "Sono a Roma, al ministero, e non in gita scolastica, a definire quello che dobbiamo raccontare a Bruxelles", si limita ad aggiungere l'ingegnere, esperto di trasporti e docente dell'Università di Torino che ha lavorato al dossier con Marco Ponti. Parla di una "umiliazione per il Parlamento e per gli italiani", sostiene il parlamentare sì Tav di Forza Italia Osvaldo Napoli. "Così il governo francese verrà a conoscenza della pretestuosa e fantasiosa analisi costi-benefici - aggiunge - mentre gli italiani al momento conoscono solo i costi di avere Toninelli ministro della Repubblica, di benefici neppure l'ombra".

Sul dossier intanto campeggia un forte no dallo scorso 9 gennaio quando è stato consegnato nelle mani del ministro Toninelli e del resto a Parigi è ben noto che la commissione che ha stilato il verdetto negativo, seppur non nella sua totalità, è composta da docenti ed esperti tutti dichiaratamente No-Tav, a cominciare dal presidente Marco Ponti. I costi per terminare l'opera, sostengono gli esperti del Mit, sarebbero superiori ai benefici e, secondo i rumors come riporta il Messaggero, la differenza ammonterebbe a circa 7 miliardi. Una tesi tutta da dimostrare visto che si basa su argomentazioni molto deboli. Alla base del no, come anticipato dal Messaggero, ci sarebbero sostanzialmente tre fattori.

Da un lato la relazione indica che l'opera non va completata perché il traffico tra Italia e Francia sarebbe, da qui ai prossimi anni, in forte calo. Questa proiezione è in contrasto con i dati elaborati dalla Bocconi e da altri centri studi indipendenti. Il secondo elemento riguarda il possibile calo delle accise sul gasolio e i mancati introiti dai pedaggi che graverebbero sulle casse dello Stato proprio a causa del trasferimento del traffico dalla strada ai binari dell'alta velocità, cancellando un milione di Tir. Il terzo e ultimo fattore emerso riguarda la comparazione con le altre opere infrastrutturali, da cui emergerebbe un divario troppo alto sul fronte delle risorse spese e da spendere. Nessuna considerazione invece sulle eventuali penali da pagare che, secondo l'Avvocatura, possono arrivare fino a 3,4 miliardi in caso di stop. Senza contare i soldi da restituire alla Ue.

Fonte immagine Corriere.it


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