Tav, Alfano: «Nessuno potrà fermare un'opera decisa da Stato sovrano»
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CHIOMONTE (TORINO), 25 SETTEMBRE 2013 - Questa mattina il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, visitando il cantiere Tav, in località di Chiomonte, ha ribadito la ferma volontà dello Stato di assicurare, contro ogni resistenza, la realizzazione dell’opera.[MORE]
«Nessuno fermerà e può fermare uno Stato sovrano che ha assunto una legittima decisione, ascoltando le comunità locali. L’opera è già cominciata e io ho scelto di stare qui, oggi, proprio a pochi giorni dall’inizio dei lavori della fresa».
La fresa in questione è la cosiddetta “talpa” che attraverserà il tunnel della Maddalena per perforare la montagna come previsto dal progetto. Operazione, questa, che col suo avvicinarsi suscita preoccupazione per le eventuali azioni di protesta da parte dei movimenti “No Tav”. Ma a tal proposito il vicepremier Alfano mostra il pugno duro: «lo Stato difende quest’opera, ne assicura la realizzazione, lo fa con tutta la forza, perché il suo mestiere è difendere i cittadini e le opere che ritiene strategiche come questa. Un’opera – ha continuato Alfano – che è già iniziata e non sarà consentito a nessuno di interrompere con la delinquenza e la violenza».
E per avvalorare tale posizione il ministro aggiunge: «noi stiamo proteggendo questo cantiere in vari modi, abbiamo deciso l’invio di un contingente di militare, che raddoppia la presenza qui; abbiamo promulgato una legge che equipara questo sito ad un sito di interesse militare e abbiamo fatto un emendamento in un decreto in fase di conversione, che dà un indennizzo per i delitti non colposi in danno di opere come questa, paragonabili – ha spiegato Alfano – a quelli che subiscono le imprese attaccate dalla mafia».
Misure forti quelle che il governo vuole dunque attuare in Val di Susa a seguito anche dei numerosi tentativi di sabotaggio che hanno subito negli ultimi mesi le aziende e gli imprenditori impegnati nei lavori di realizzazione della Tav.
Inoltre a chi gli chiede se un’eventuale crisi di governo possa compromettere tale opera, il ministro risponde: «Il cantiere è andato avanti a prescindere dal colore politico dei governi. È un’opera strategica, è frutto di trattati internazionali, che hanno il bollo del parlamento italiano e quel bollo non sarà cancellato da nessun ipotesi di cambiamento di governo».
Ad accompagnare il vicepremier Alfano durante la visita vi erano il commissario di governo, Mario Vitrano, il capo della Polizia, il prefetto Alessandro Pansa, il prefetto di Torino, Paola Basilone, il governatore del Piemonte, Roberto Cota, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta e i sindaci di Chiomonte e Susa, rispettivamente Renzo Pinard e Gemma Amprino.
Proprio il governatore Roberto Cota ha rilasciato dichiarazioni in piena sintonia con quelle del ministro Alfano: «il dialogo va fatto, ma poi quando si decide un’opera si realizza. Non siamo il Paese delle banane. La Tav è un’opera importante – ha continuato – attorno alla quale si è fatta una gazzarra infernale, come non succederebbe in nessun altro Paese».
Intanto i movimenti “No Tav” non demordono e contro la suddetta “militarizzazione della Valle” hanno annunciato di voler indire una raccolta firme e di pensare all’organizzazione di una nuova marcia di protesta verso metà ottobre.
(Immagine da ilmessaggero.it)
Giovanni Maria Elia