Tassone su revoca: Condotta una lotta contro la mia persona, dimostrerò le mie ragioni in appello
Cronaca Calabria

Tassone su revoca: Condotta una lotta contro la mia persona, dimostrerò le mie ragioni in appello

mercoledì 31 luglio, 2013

CATANZARO, 31 LUGLIO 2013 – E’ stata condotta una lotta contro la mia persona, ma dimostrerò le mie ragioni in appello perché quanto trasmesso alla stampa dall'avv. Pitaro, colto dal solito richiamo mediatico, è solo parte di una ben più ampia sentenza emessa dal Tribunale di Catanzaro.

Bisogna precisare che la stessa sentenza non ha accolto la domanda dei ricorrenti quale azione di responsabilità ex art.22 cod.civ. nei miei confronti, in quanto "ai sensi della norma codicistica, invero, le azioni di responsabilità contro gli amministratori delle associazioni per fatti da loro compiuti devono essere deliberate dall'assemblea ed esercitate dai nuovi amministratori o dai liquidatori, mentre uguale potere, sostanziale e processuale, non è riconosciuto ai soci. Ne consegue la declaratoria di inammissibilità della domanda nei confronti della convenuta Confcommercio ed anche - per quanto attiene l'applicabilità dell'art.22 cod.civ. – della mia persona".

Così recita la sentenza sul punto. Ciò significa, chiaramente, che nessuna azione di responsabilità è stata promossa nei miei confronti, nè ha ritenuto di promuoverla la maggioranza degli associati. Sul punto i ricorrenti dovranno rifondere alla Confcommercio le spese di lite. Venendo alla declaratoria di revoca, il Giudice ha ritenuto di disporla in base alle norme sul mandato collettivo (artt.1710, 1725 e 1726 cod.civ.). Per chiarezza espositiva si rammenta che l'art.1726 cod.civ. recita: “Se il mandato è stato conferito da più persone con unico atto e per un affare d'interesse comune, la revoca non ha effetto qualora non sia fatta da tutti i mandanti, salvo che ricorra una giusta causa”.

Il Giudice ha ritenuto ricorrere una “giusta causa” nella mancata convocazione ed approvazione dei bilanci consuntivi 2007, 2008, 2009 e 2010, ritenendo che a nulla rilevi "la loro tardiva approvazione nella seduta del 27.11.2011". Ebbene, rispettando la decisione, non condivisibile, del Tribunale di Catanzaro, che verrà prontamente impugnata, e senza voler, contrariamente ai ricorrenti, strumentalizzare la Stampa , in questa sede si evidenzia come l'Assemblea della Confcommercio abbia approvato appunto in data 27.11.2011 i bilanci suddetti, in maniera rituale e democratica. Pertanto, la sentenza è l'epilogo di un attacco di uno sparuto gruppo di associati, per alcuni ormai ex associati, che non può prevaricare la volontà espressa democraticamente. Il sottoscritto, riponendo nella Giustizia la massima fiducia, rivolgerà a quella di grado superiore le proprie motivazioni di appello e, comunque, Confcommercio saprà, democraticamente e secondo Statuto, che prevede la presenza dei Probiviri, raccogliere la volontà della maggioranza.

Il difensore, di quelli che potrei ormai definire "I soliti noti", non trova altro che esultare in maniera propagandistica per un primo grado di giudizio che certamente non si fermerà qui.
Certo sorge in me spontanea la riflessione che, se tutti i legali di Catanzaro dovessero farsi pubblicità pubblicando i propri risultati forensi, probabilmente in città avremmo bisogno di un quotidiano ad hoc.. Ma questa è tutta altra storia. Le risposte dal mondo della Confcommercio, quelle che contano davvero per me e per i soci, non gli “ex soci”, non tarderanno ad arrivare.

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