Cronaca
Tassista violentata da un cliente, confessa il trentenne fermato
ROMA, 11 APRILE 2015 – Ha confessato Simone Borgese, l'uomo di 30 anni fermato domenica dalla polizia perché sospettato di aver picchiato, violentato e rapinato una tassista di 43 anni a Ponte Galeria, periferia Sud di Roma. “Non volevo, non mi è mai successa una cosa del genere. Quella mattina aspettavo l'autobus in via Aurelia. Avevo dormito da un amico lì vicino perché avevo fatto tardi al lavoro. Il bus non arrivava e così ho deciso di prendere il taxi. Al volante c'era lei. Le ho detto di portarmi a Ponte Galeria, ma durante il tragitto sono stato preso da un raptus: vicino a casa le ho fatto cambiare strada per arrivare in un viottolo sterrato, isolato, nei pressi di via Pescina Gagliarda. E lì fuori l'ho violentata”, ha raccontato l'uomo, separato con una figlia di sette anni.
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A condurre la brevissima indagine è stata il procuratore Maria Monteleone e il sostituto Eugenio Albamonte. I reati ipotizzati sono quelli di violenza sessuale, rapina e lesioni. A incastrare Borgese è stato l'identikit diffuso sabato dalla polizia: italiano, 25-30 anni, magro, altezza medio-bassa, viso “pentagonale”, capelli corti, scuri e mossi, labbra sottili e carnagione chiara, oltre al particolare degli occhi piccoli e scuri. Un tassista avrebbe riconosciuto nella descrizione un cliente che una quindicina di giorni fa aveva effettuato una corsa; non avendo contanti, l'uomo aveva lasciato al tassista il numero di cellulare. E agganciando le celle si è giunti a Simone Borgese. L'uomo, che lavorava come cameriere a chiamata, avrebbe alle spalle denunce per furto, minacce e violazione di domicilio. In passato avrebbe anche ricevuto alcune denunce per non aver pagato altre corse in taxi.
L'aggressione ha scatenato tutta una serie di reazioni, dalle proteste dei sindacati al presidente del 3570, che chiede vengano installate delle telecamere sui taxi collegate alla centrale. Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha detto che l'aggressore “non può sentirsi degno di vivere da cittadino libero in questa città”, mentre Matteo Salvini della Lega Nord parla di “castrazione chimica per lo schifoso”. La Federtaxi ha rivolto un invito ai tassisti di esporre un nastro rosa sulle antenne delle auto, in segno di solidarietà. Con il fermo di Borgese, inoltre, molte tassiste si sono radunate davanti alla questura per solidarietà alla collega: “abbiamo paura”, hanno dichiarato, “Non è la prima colta che accadono episodi di aggressioni e violenze alle tassiste. Certo, questo è particolarmente grave ed eclatante”.
Foto: agi.it
Dino Buonaiuto