Cronaca

Tassi usurai fino al 170%: arrestato 69enne di Terlizzi

TERLIZZI - Se in paese lo chiamano “la forbice”, un motivo ci deve essere: fare lo strozzino era la sua professione e quindi taglieggiare un’arte ormai consolidata.
Fino a ieri mattina, quando i Carabinieri hanno arrestato il 69enne bracciante agricolo Paolo Tamborra, incensurato di Terlizzi: per il fisco praticamente invisibile ma titolare di un patrimonio smisurato, quantificabile in 11 terreni e 19 abitazioni.[MORE]
Le indagini scattano ad ottobre 2009 quando un tipografo, tra le 12 vittime di usura (8 tenute in considerazione mentre per le altre 4 precedenti al 2000 c’è la prescrizione del reato, ndr.) si rivolge alla sede molfettese dell’ Associazione Antiracket di Bari, il cui responsabile ha provveduto ad informare i Carabinieri.[MORE]
Semplicissimo e supercollaudato il sistema di strozzinaggio: a fronte del prestito di ingenti somme di denaro, Paolo Tamborra richiedeva come garanzia (sotto minacce e costrizioni) assegni e titoli per un importo maggiore della somma erogata, applicando tassi annui calcolati in una percentuale oscillante tra il 20 e il 170 per cento.
Chi non era più in grado di sborsare le somme pattuite subiva minacce ed intimidazioni che, in un caso, hanno portato alla violenza sessuale – consumatasi tra il 2003 e il 2004 - nei confronti di una signora 50enne costretta ad essere “carina con lui” tanto da doverci andare a letto per evitare che venissero posti all’incasso i titoli concessi a garanzia di un piccolo prestito.
Il tenore di vita assolutamente sproporzionato, rispetto a quanto dichiarato, del signor Tamborra gli ha permesso di godersi tutte le comodità di una esistenza assolutamente incompatibile con l’attività di bracciante, ovvia copertura per un patrimonio che – stando alle perquisizioni effettuate in casa dell’ uomo – ammonterebbe a circa 130mila euro, sottratti nel corso degli anni a un tipografo, un grossista di fiori, il titolare di un frantoio, due gestori di un bar a Molfetta
A questi denari si sommano assegni, cambiali, im¬portanti appunti con nominativi, oltre a 20.000 euro in contanti che gli furono sequestrati a marzo scorso.
Ieri dunque è scattato per Paolo Tamborra il provvedimento restrittivo emesso dal Gip del Tribunale di Trani Olivieri del Castillo su richiesta del pm Bruna Manganelli nonché la contestazione dei reati di usura, estorsione, violenza sessuale oltre alla violazione dell’art. 132 d.lgs.385/93 (testo unico bancario, esercizio del credito senza iscrizione negli elenchi previsti dagli artt.106, 111 e 113 della stessa legge).

[foto da http://www.musicaradio.it/wp-content/uploads/2010/11/usura1.jpg]