Cronaca

Tasse, Palazzo Marino studia come ritoccarle per battere cassa

MILANO, 13 FEBBRAIO 2012- La giunta Pisapia, sta valutando tutte le ipotesi possibili da attuare, al fine di poter ridurre il buco di bilancio stimato tra 540,2 e 582,4 milioni e un possibile sforamento del patto di stabilità di oltre 700 milioni. Si stima che, con l'Imu introdotta dal governo, i milanesi saranno chiamati ad esborsare 390 milioni in più rispetto all'anno scorso (123 sulla prima casa e 267 sugli altri immobili). In base alle simulazioni fatte da Palazzo Marino, se si procedesse ad aumentare tutte le imposte possibili, nelle casse del Comune potrebbero arrivare un importo oscillante tra i 222 e i 651 milioni.

In particolare, i milanesi si potrebbero vedere arrotondato lo 0,2 di addizionale Irpef caricato sul 2011, per i redditi superiori a 33.500 euro. Le ipotesi fatte da Palazzo Marino, infatti, spingono l'aliquota fino allo 0,8 per cento. Nello specifico, se si decidesse di non modulare le aliquote in base a fasce di reddito: ogni 0,1 per cento di aumento determinerebbe 17,25 milioni di euro in più nelle casse, dati i 220.663 milanesi che dichiarano più della soglia minima fissata per l’esenzione. Se si procedesse in tal senso, alle casse del Comune potrebbero arrivare fino a 105 milioni di incassi aggiuntivi. Se invece si decidesse di applicare l'aliquota a scaglioni, ipotesi più probabile, l’addizionale Irpef allo 0,8 per cento potrebbero essere applicato solo ai redditi oltre 100mila euro, mentre gli altri pagherebbero tra lo 0,4 e lo 0,6.

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Invece, spostandoci sull'Imu, variando l'aliquota sull'imposta sulla prima casa, che è stata fissata dal governo al 4 per mille (le stime fatte dagli esperti di Palazzo Marino dimostrano che ogni 0,1 per cento di scostamento equivale a 55 milioni di euro), le variazioni della suddetta aliquota, tra il 2 fino al 6 per mille, determinerebbero maggiori incassi, da 55 a 115 milioni di euro. Tuttavia, modifiche significative potrebbero essere fatte sull’Imu per seconde case e altri immobili. In questo caso, l’aliquota base è al 7,6 per mille, ma il Comune starebbe pensando di farla salire al 10,6. Tradotto in numeri: da 73 fino a 220 milioni di entrate aggiuntive.

Nel dossier, si parla anche di un sicuro aumento della Tarsu, la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Così ai 214 milioni di incassi previsti, in base alle tariffe del 2011, se ne potrebbero aggiunge altri 45, per l’adeguamento al costo del servizio che, finora, era di 2,28 euro al metro quadro: più il 10 per cento di addizionale comunale e più il 5 per cento di tributo provinciale.

Vedremo cosa, effettivamente, Palazzo Marino deciderà in merito. Le entrate aggiuntive, oltre ad essere destinate al risanamento del bilancio, verrebbero impiegati anche per effettuare investimenti: servono circa 300 milioni per rinnovare i 41 treni della linea 1 del metrò.

(Fonte: La Repubblica)

Rosy Merola