Economia
Tasi: per 832 comuni si paga entro il 16 giugno. In 12 città sarà superiore alla vecchia Imu
ROMA, 20 MAGGIO 2014 - L'Italia si divide sul pagamento della prima rata della Tasi, la Tassa sui servizi indivisibili e sugli immobili diversi dall'abitazione principale (seconde case, negozi e capannoni), che verrà pagata entro il 16 giugno 2014 soltanto dagli 832 comuni che hanno deciso quali aliquote applicare. Tutti gli altri comuni che non hanno preso formalmente alcuna delibera in merito, il pagamento della prima rata della Tasi slitterà al 16 settembre 2014.
Tale rinvio è stato deciso dal Governo e dal Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan in un incontro tecnico con i Comuni ed è stato diffuso in questa nota: "Dopo aver incontrato l'Anci, per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall'altro all'esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali, il Governo ha deciso che nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre".
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Quindi, ad oggi, non tutti i comuni sanno quanto dovranno pagare di Tasi, eccetto quelli per i quali è stata fissata l'aliquota da applicare, e ci saranno certamente dei casi in cui tale imposta supererà l'Imu, con delle evidenti diseguaglianze tra i contribuenti italiani. Ad esempio in 12 città capoluogo i cittadini dovranno pagare più di quanto dovuto nel 2012 con l'Imu, e si tratta di Bergamo, Ferrara, Genova, La Spezia, Macerata, Mantova, Milano, Palermo, Pistoia, Sassari, Savona e Siracusa. In particolare gli abitanti di Mantova dovranno sborsare 89 euro in più, Pistoia (75 euro in più), Genova (67 euro di aggravio) e Milano (64 euro in più).
In 23 città capoluogo, invece, sempre tra quelle che finora hanno deliberato le aliquote, la Tasi costerà meno dell'Imu: da Roma ad Aosta, a Brescia a Vicenza. I risparmi maggiori si avranno a Caserta (con 168 euro in meno) Aosta (-163), Pordenone (-148), Livorno (-141) e Roma (-127).
In generale se la rendita catastale è elevata la Tasi costerà meno, mentre nella maggior parte dei casi sarà uguale a zero per le rendite basse (fino a 300 euro) che però anche con l’Imu non pagavano nulla. Ma nei Comuni dove non sono state previste ancora detrazioni, per le rendite tra i 300 e i 900 euro, la Tasi può anche costare di più.
I Comuni che non hanno ancora presentato la delibera sull'aliquota sono, in parte, quelli che andranno al voto il prossimo 25 maggio per le elezioni amministrative, come ha ricordato l'economista del Ministero del Tesoro, Alessandro Petretto: "Sembrava che a Roma si fossero dimenticati che i comuni che il 25 maggio andranno al voto sono senza consiglio comunale dal 10 aprile. E solo l’assemblea cittadina può votare il bilancio preventivo e le disposizioni su Tasi e Imu che vi sono allegate".
La città con le aliquote massime al momento è Genova, dove non sono state previste detrazioni sui figli e si pagherà di più rispetto a due anni fa. A Torino, invece, ci sarà una doppia detrazione e, per una rendita di 700 euro verranno detratti 110 euro e 30 per ogni figlio.
Aosta e Pordenone hanno fissato le aliquote più basse: rispettivamente l’1 per mille e l’1,25 per mille. Tutte le altre città che hanno già deliberato le hanno, a contrario, alzate rispetto al calcolo dell'Imu: Ancona, Bologna, Cagliari, Cremona, Ferrara, Genova, La Spezia, Piacenza, Reggio Emilia, Torino e Vicenza hanno fissato l'aliquota al 3,3 per mille, Milano al 2,5 per mille, Roma al 2,5 per mille.
Intanto tutti gli altri Comuni hanno tempo fino al 31 maggio di decidere le aliquote da applicare e per pubblicarle sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera
Valentina D'Andrea