Economia

Tasi: le tasse sulle case aumenteranno del 60% secondo Bankitalia

ROMA, 30 MAGGIO 2014 - In questi giorni è in corso l'invio dei bollettini per pagare la Tasi, la Tassa sui servizi indivisibili e sugli immobili diversi dall'abitazione principale (seconde case, negozi e capannoni) che, come annunciato, per alcuni comuni dovrà essere pagata entro il 16 giugno 2014. Gli altri comuni, quelli che non hanno ancora stabilito l'aliquota, potranno avere tempo fino al 16 ottobre.

Ma si sta già diffondendo l'allarme aumento entro il 2014. Insomma l'attuale Tasi potrebbe superare, in alcuni comuni, la vecchia Imu. Il rischio c'è nel caso in cui alcuni comuni decidessero di impostare l'aliquota al livello massimo, al 2,5 per mille, cosa che farebbe aumentare la tassa sulle prime case del 60% rispetto al 2013. Si potrebbe, insomma, tornare al salatissimo saldo dell'Imu del 2012. Se, invece, ci si limiterà all’aliquota base dell’1 per mille, l’aumento sul 2013 sarà del 12%.

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Come ha dichiarato Bankitalia in una nota sui dati, elaborati dalla Banca d’Italia su dati dell’Agenzia delle Entrate: "Nel 2014, nell’ipotesi di applicazione della Tasi ad aliquota base, il prelievo aumenterebbe di circa il 12 per cento (rimanendo comunque ben al di sotto del livello registrato nel 2012). Se ciascun capoluogo applicasse un’aliquota pari al 2,5 per mille, il prelievo complessivo crescerebbe di oltre il 60 per cento". E specifica:  "Considerando un’abitazione principale non di lusso, nella media dei Comuni capoluogo il prelievo si è ridotto complessivamente di circa il 40 per cento fra il 2012 e il 2013 (la componente relativa ai servizi sarebbe aumentata di circa il 20 per cento, a fronte di una riduzione di oltre l’80 per cento di quella patrimoniale). Nel 2014, nell’ipotesi di applicazione della Tasi ad aliquota base, il prelievo aumenterebbe di circa il 12 per cento (rimanendo comunque ben al di sotto del livello registrato nel 2012); se ciascun capoluogo applicasse un’aliquota pari al 2,5 per mille, il prelievo complessivo crescerebbe di oltre il 60 per cento rispetto al 2013".

Alcuni Comuni, al momento, puntano sull'anticipo della Tasi da parte del governo per coprire gli ammanchi del bilancio attuale, ed è per questo motivo che hanno deciso di non determinare ancora l'aliquota da applicare, facendo slittare la scadenza del pagamento al prossimi 16 ottobre. Ma il ministro dell'Economia Padoan precisa che questa pratica di compensazione può avvenire soltanto entro le disponibilità del governo. E non sarà facile soprattutto dopo l'impegno per il bonus Irpef di 80 euro in busta paga stabilito dal governo Renzi, che costerà, per il 2015, più di 14,3 miliardi.

Nella relazione di Bankitalia, infatti, si legge: "Il Governo si è impegnato a rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale introdotta per il 2014 con il decreto di aprile; a questo scopo sono necessari ulteriori 7,3 miliardi (in aggiunta ai 2,7 già reperiti dallo stesso decreto e accantonati in un apposito fondo). Infine potrebbero essere considerati irrinunciabili alcuni dei maggiori esborsi individuati dal Def nello scenario tendenziale a politiche invariate rispetto a quello a legislazione vigente".

Valentina D'Andrea