Cronaca
Tartarughe marine: dopo Giulia, nuove uova si schiudono
ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE), 17 SETTEMBRE 2013 - Un evento eccezionale è quello che ha visto la nascita tartarughe della specie “caretta caretta” nella spiaggia di Roseto degli Abruzzi; la schiusa delle uova sta avvenendo proprio in questi giorni sotto gli occhi estasiati degli esperti e già una decina di loro hanno preso il largo. La particolarità di queste tartarughe e, quindi la gioia nel vederne tante, sta nel fatto che queste sono in via di estinzione a causa dei predatori di uova o dell’uso delle uova per scopi alimentari e artigianali.
Giulia de Nigris, 46 anni, un archiettetto di Roseto è stata la prima a scoprire la tartaruga sulla spiaggia permettendo in questo modo di individuarne il nido. La tartaruga si trovava vicino al canale di scolo tra gli stabilimenti balneari “Papenoo” e “Rosa dei Venti”, ‹‹mi tremavano le mani, non credevo ai miei occhi›› ha affermato la signora De Nigris che ha immediatamente aiutato la tartaruga Giulia – com’è stata ribattezzata in seguito alla sua operazione di salvataggio – chiamando chi di competenza. [MORE]
Il Centro di Studi Cetacei Onlus di Montesilvano e il direttore sanitario, nonché esperto di delfini e tartarughe, Vincenzo Olivieri si sono presi cura di Giulia e sono andati alla ricerca delle sue sorelle. Un evento straordinario e rarissimo che non si è più verificato da quando si è avviata l’antropizzazione massiccia della fascia costiera medio – adratica, quindi almeno un secolo fa. Gli uomini del Centro Studi hanno individuato almeno 18 uova, ma Olivieri ritiene che potrebbero esserci almeno quattro nidi con un centinaio di tartarughe pronte a schiudersi e a tornare in mare.
Perché proprio Roseto? Secondo Olivieri è probabile che la madre, una tartaruga di 20 anni, sia nata lungo questa costa e via abbia nidificato di notte a giugno, ‹‹visto che si torna nei luoghi in cui si è nati›› e visto lo stato delle uova, ma risulta comunque strana l’ubicazione poiché non si tratta di una riserva, ma di una spiaggia molto frequentata e attiva con bagnanti e ruspe; secondo il direttore dell’AMP di Torre Cerrano, Fabio Vallarola, non è da escludere che la tutela che si sta portando avanti sui fondali marini dal 2010 abbia avvicinato le tartarughe così come i delfini.
Nel frattempo il sindaco ha dichiarato l’impraticabilità del luogo e la tutela dello stesso, dando disposizione alla squadra di reperibilità del Settore Lavori Pubblici di transennare la zona al fine di proteggere il nido. Nel frattempo anche il Wwf ricorda ai comuni che questo eventi pazzesco non è casuale e che con una maggiore tutela della spiaggia si possono salvare molte specie.
Erica Benedettelli
[immagine da abruzzoweb.it]