Cronaca
Taormina, esposto contro Napolitano: interferì sull'attività pm Palermo
ROMA, 12 SETTEMBRE 2012- Carlo Taormina, ex parlamentare Pdl e noto penalista, ha presentato un esposto-denuncia contro il presidente della Reppublica Giorgio Napolitano. L’argomento è ormai celebre: la trattiva Stato-mafia. L’accusa che Taormina muove alla più alta carica dello Stato è di aver violato due principi, quello dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura. Secondo quanto sostiene il penalista, Napolitano avrebbe interferito sull’attività della Procura di Palermo. [MORE]
Nelle sei pagine di esposto, Taormina chiede che «si proceda a tutti gli accertamenti» sulle questioni da lui sollevate «tratte da fonti giornalistiche da verificare» e che «in caso di esito positivo, si azionino le procedure per l’incriminazione del presidente Napolitano per il delitto di attentato alla Costituzione a norma dell’articolo 90». L’ex parlamentare ricostruisce la vicenda sostenendo che il «defunto Loris D’Ambrosio non si sarebbe mai mosso senza l’ordine di Napolitano», ed in particolare sostiene che l’ex consigliere giuridico del Colle avrebbe fatto pressioni sui pm palermitani affinchè non avvenisse il confronto con Nicola Mancino. Una tale manovra sarebbe la prova, secondo Taormina, « di un chiaro intento di boicottare gli sforzi dei magistrati per accertare la verità fino a poterne determinare l’insabbiamento». E si spinge anche oltre quando afferma che Napolitano non poteve non sapere delle intercettazioni alle quali poteva essere sottoposto, non esistendo in merito una normativa che le impedisca. Ed interpreta a modo suo la decisione di sollevare il conflitto d’attribuzione che «svela l’obbiettivo di persistere nell’opera di intimidazione e al tempo stesso di rappresaglia contro i magistrati palermitani». Accuse pesanti dunque, che verranno esaminate dal Comitato per i procedimenti d’accusa presieduto da Marco Follini.
Federica Sterza
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