Salute

Talerico: Escherichia Coli nella rete idrica comunale? Ordinanza poco chiara anche sulle aree interessate.

L’ordinanza n. 56 del 23.10.2024 adottata dal Sindaco di Catanzaro avente ad oggetto la “non potabilità” dell’acqua della rete idrica comunale ed il sostanziale divieto d’uso per il consumo ai fini alimentari e igienici, meritava di avere un contenuto più chiaro e preciso, trattandosi di una ordinanza adottata a tutela della salute dei cittadini.

Difatti, nel leggere proprio la parte relativa all’”ORDINE”, alla elencazione delle “vie” ove dovrebbe operare la limitazione, tra cui Via Indipendenza, Via Carlo V, Corso Mazzini, Bellavista, Viale De Filippis, Via Barlaam da Seminara, segue il seguente inciso “ivi compresi vichi e traverse e zone limitrofe”.

Tale affermazione sembra ricomprendere tutta l’area del centro storico e non solo anche quella a valle ed a monte.

Pertanto, non appare chiaro se altre vie (ad alta concentrazione di cittadini residenti e dimoranti) come Via Acri, Via Turco, Via Poerio, Via Ciaccio, Via Crispi, Via Milano e, così via, essendo per l'appunto “zone limitrofe” a quelle elencate siano anch’esse o meno interessate da erogazione di acqua pericolosa per il consumo umano (sia esso alimentare che igienico).

Altro tema fondamentale l’ordinanza non chiarisce ed invece sarebbe stato necessario chiarirlo che significato si deve attribuire al generico e superficiale inciso che i campioni di acqua esaminati “hanno dato esito sfavorevole”?

Dica il Sindaco se sia vero o no che le analisi delle acque hanno confermato la presenza nei campioni di acqua di Escherichia Coli, come sembrerebbe essere avvenuto.

Spieghi il Sindaco se l’Asp di Catanzaro ha per caso specificato quale ceppo di batteri sarebbe stato rinvenuto nei campioni, anche per far comprendere – senza allarmismi ovviamente – che tipo di esposizione i cittadini abbiano avuto, anche al fine di approntare i rimedi consigliari per il caso di specie e per evitare ulteriori contaminazioni o danni – eventuali – alla salute di qualche cittadino.

Se fosse confermata la presenza di Escherichia Coli ci sarebbe da riflettere sul fatto che la presenza di questo particolare batterio indica un recente inquinamento fecale, determinato da una inadeguata disinfezione o ad una mancanza di integrità del sistema idrico, che potrebbe essere derivato anche da un problema fognario o proveniente dal mondo animale.

Sarebbe stato corretto scrivere nell'ordinanza o comunque informare in diverso modo i cittadini anche dei potenziali sintomi dell’infezione intestinale derivante dal batterio rinvenuto nei campioni di acqua, tra cui: dolori addominali, diarrea, vomito, presenza di sangue nelle feci, nausea e, soprattutto nella fase iniziale della contaminazione, febbre.

Sintomi che potrebbero comparire in un lasso di tempo variabile tra le 12 ore a qualche giorno dopo il contatto con il batterio e possono avere una durata che va dai 4 ai 10 giorni.

L’infezione potrebbe causare anche cistiti, infezioni alle vie urinarie, ed altre reazioni più complicate.

Ecco perché credo che in queste situazioni, che afferiscono alla salute dei cittadini l’amministrazione comunale dovrebbe cercare di essere meno superficiale, più chiara ed in grado di informare al meglio i cittadini.

Rimaniamo in attesa di comunicazioni in ordine alla natura, tipologia e cause dell’inquinamento batteriologico della nostra rete idrica e, se ciò sia dipeso da scarsa manutenzione ordinaria e/o straordinaria o se da fattori o eventi accidentali, imprevedibili e/o di forza maggiore.

Infine, sarebbe utile avere un ulteriore dato ovvero se siano state fatte eseguire analisi periodiche delle acque per verificare la presenza o meno di Escherichia Coli oppure altri batteri indicatori negli ultimi mesi (se si, quando) e nelle aree oggi oggetto di accertamento e verifica.

Antonello Talerico

Consigliere Regionale e Comunale Forza Italia