Politica

Taglio salari dipendenti pubblici, sindacati in rivolta. Ministro Madia: "non sarà tolto un euro"

ROMA, 2 APRILE 2015 - Le firme sindacali, riunite, annunciano una "dura risposta" nei confronti dei tagli, paventati contro i dipendenti della pubblica amministrazione. [MORE]

LA NOTA CONGIUNTA DEI SINDACATI 

Dopo l'incontro al ministero della Pubblica Amministrazione, dove si è discusso delle "tabelle di equiparazione", elemento basilare per l'attivazione della mobilità, le sigle sindacali del pubblico impiego, afferenti alle tre grandi "sorelle" Cgil, Cisl e Uil, in una nota congiunta, hanno dichiarato "il governo propone tagli ai salari di ufficio" aggiungendo "sulle professionalità si torna indietro di vent'anni: la nostra risposta sarà dura".

LE AFFERMAZIONI DELLA CGIL

Dalla Cgil è giunta anche un'ulteriore nota esplicativa asserente che, per quanto riguarda i soggetti in mobilità, l'inquadramento avverrà "nell'area e livello economico più vicini a quello originale, ricevendo un assegno ad personam riassorbibile dai futuri incrementi retributivi, sia per il salario fondamentale, sia per l'accessorio". Si evidenzia, inoltre, che "in molti casi, specie per i lavoratori meno giovani, ciò determinerà un blocco senza fine delle retribuzioni, già ferme da sei anni, producendo un danno economico rilevante".

LA REPLICA DEL MINISTRO MADIA

Dal ministro Marianna Madia, sono giunte pronte smentite "a chi verrà chiesto di valorizzare la propria professionalità in una diversa amministrazione, non sarà tolto neanche un euro di stipendio o di pensione"e altrettante implicite sollecitazioni, rivolta ai sindacati, ha infatti chiesto se fosse in loro presente la volontà di sostenere, aiutare le manovre o di procedere con ideologiche battaglie.

Fonte foto: politx.it

Ilary Tiralongo