Tacconi: "Ho fatto il portiere perchè i miei fratelli mi picchiavano. Il Trap non contava nulla"
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FIRENZE, 11 SETTEMBRE 2012- Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus, torna a far parlare di sé. Un tipo senza peli sulla lingua, dai toni polemici ma mai banali. Virtù o difetti (dipende dai punti di vista) che spesso l’hanno messo sotto i riflettori. Un personaggio del calcio che fu che non ha perso carisma con il passare degli anni lontano dai campi di calcio.
In un’intervista concessa alla trasmissione Radio Goal di Radio Kiss Kiss l’ex estremo difensore non ha fatto mancare frecciatine e dichiarazioni al veleno. “Sono diventato portiere perchè ho avuto due fratelli che mi picchiavano per andare in porta, loro non hanno fatto carriera, io sì. Un mio lato debole è sempre stato rappresentato dalle donne. Ad Avellino sono esploso anche se dopo un mese Vinicio voleva cacciarmi, poi a Catania e Palermo feci due partite strepitose e così iniziò la mia carriera”
Tacconi inoltre ha affermato di non essersi sottratto ai vizi del fumo e dell’alcol durante la sua carriera e non ha esitato ad effettuare un drastico ridimensionamento del ruolo di Giovanni Trapattoni nella Juventus.
“Se fumavo una sigaretta tra il primo e secondo tempo? Anche due, insieme a Michel Platini. Le reazioni del Trap? Perché contava qualcosa Trapattoni in quella Juventus? Non contava granché, lui fischiava e basta! Aveva i migliori giocatori italiani e due fuoriclasse stranieri, erano tutti allenatori in campo, cosa doveva fare lui? E poi bevevo la China Martini, però stavo bene. Ognuno ha il suo stile di vita, fumando e bevendo stavo bene a differenza di Galli che indossava il pantalone lungo anche a Ferragosto e aveva paura anche della pioggia e dell’influenza”.
Infine l’affondo nei confronti del suo eterno rivale Walter Zenga “Invidia con Zenga? Ma forse lui ne aveva verso di me e rodeva. Io vincevo con la Juve e non mi è mai fregato niente. In Nazionale ci giocava lui? Peggio per la Nazionale, no?”[MORE]
Davide Scaglione