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Tabloid-gate: lo scandalo si allarga a macchia d'olio
Londra, 24 luglio 2011- Tabloid-gate: lo chiamano così lo scandalo che sta dominando da settimane le cronache britanniche, che ha visto coinvolti anche il premier David Cameron e i vertici di Scotland Yard, e che sembra destinato ad allargarsi sempre di più. Dalle ultime indagini, infatti, sembrerebbe emergere che i giornali di Murdoch fossero davvero in buona compagnia.[MORE]
La polizia inglese si è dichiarata intenzionata ad acquistare i documenti di un'inchiesta risalente al 2006 del British Information Commissioner, autorità indipendente che tutela i diritti d'informazione, che sembrerebbe collegata in qualche modo con le vicende attuali, e in cui vengono menzionati anche il Daily e il Sunday Mail, il Daily Mirror e il Sunday People, indagati per aver pagato investigatori privati in cambio di intercettazioni illegali.
Continuano poi le indagini sul caso Sean Hoare, il giornalista trovato morto lunedì scorso nella sua abitazione, la talpa che aveva denunciato lo scandalo e segnalato la presenza di alcuni agenti corrotti, che avevano fornito tabulati telefonici privati al News of the World al prezzo di 300 sterline a richiesta.
Il mondo politico, intanto, non sembra passarsela meglio, e se dall'opposizione si continuano a chiedere chiarimenti ed esami di coscienza al premier in carica, finito nel mirino per aver nominato suo portavoce l'ex direttore del News of the World, anche il vice premier inglese si è pronunciato per la prima volta sul caso, e pur non facendo riferimenti espliciti a Cameron, ha assunto una posizione alquanto critica.
Sulla nomina di Andy Coulson a portavoce, sono emerse negli scorsi giorni nuovi dettagli; sembra infatti che l'uomo sarebbe stato assunto senza che il suo curriculum fosse sottoposto al vaglio di sicurezza richiesto dalla normale procedura, e che la famiglia reale non vedesse di buon occhio il fatto che una posizione tanto importante fosse ricorperta da un personaggio che aveva più volte spiato i telefonini di Carlo e Camilla e degli allora fidanzati William e Kate.
Cameron ha ammesso ancora di aver commesso errori nella scelta di Coulson, ma ha rivendicato la trasparenza dei suoi rapporti con Murdoch. Rafforzate intanto, anche oltreoceano, le misure di tutela per la privacy. Sia in America che in Australia si stanno attivando inoltre controlli intorno ai movimenti del gruppo del magnate australiano.
Simona Peluso