Estero
Sydney: liberata la ragazza con ordigno esplosivo al collo
SYDNEY, 4 AGOSTO 2011 – È rimasta prigioniera per quasi dieci ore di un presunto collare-bomba, prima di essere liberata dalla polizia australiana. A vivere quest'esperienza da incubo è stata Madeleine Pulver, la diciottenne figlia di un noto manager australiano.
Un uomo con il passamontagna si sarebbe introdotto nell'abitazione della ragazza, nel quartiere chic di Mosman, legando la scatola con la presunta bomba al collo della ragazza, che si trovava da sola in casa.[MORE]
La polizia australiana ritiene che all'origine del gesto ci sarebbe un tentativo di estorsione, dimostrato dal foglio lasciato dall'uomo accanto al dispositivo con la richiesta di riscatto.
Un tentativo di estorsione, forse, diretto al padre della ragazza, un ricco uomo d'affari che guida una società internazionale di software.
È stata la stessa giovane a chiamare la polizia che, a tarda notte, è riuscita a liberarla. “Sta bene, è in buone mani, con suo padre e sua madre”, ha annunciato il vice-commissario di polizia, Mark Murdoch, al termine del convulso pomeriggio, incontrando i giornalisti.
“Era un ordigno molto elaborato, ci sono volute dieci ore di lavoro dei nostri specialisti”, ha aggiunto. La polizia ha poi verificato che in realtà il dispositivo non era esplosivo.
Lidia Tagnesi