Cronaca

Svimez: nel 2019 si allarga forbice Nord-Sud. Cresce abbandono scolastico al Sud

ROMA, 8 NOVEMBRE - Per il 2019, previsto un ulteriore rallentamento dell'economia italiana ed un allargamento del divario tra Nord e Sud . Sullo sfondo, l'abbandono scolatisco ed il basso tasso di occupazione dei laureati, quali fenomeni preminenti nel Sud. A rivelarlo, il rapporto Svimez.

L'Associazione per lo sviluppo industriale per il Mezzogiorno Svimez "denuncia una marcata divaricazione tra partecipazione all'istruzione e scolarizzazione. I tassi di partecipazione al Sud sono sì superiori al 95%, ma il tasso di scolarizzazione della fascia 20-24 anni è notevolmente inferiore, a causa di un rilevante e persistente tasso di abbandono scolastico. Nel Mezzogiorno sono circa 300 mila (299.980, ndr) i giovani che abbandonano, il 18,4%, a fronte dell'11,1% delle regioni del Centro-Nord. E i valori più elevati si registrano per i maschi, addirittura il 21,5% nel Sud". Nel Mezzogiorno risultano qualitativamente inferiori alcuni fattori: trasporti, mense scolastiche, materiali didattici. Sul tasso di apprendimento, al Sud pesa anche il contesto economico-sociale e territoriale: la disoccupazione, la povertà diffusa, l'esclusione sociale, la minore istruzione delle famiglie di provenienza e, soprattutto, la mancanza di servizi pubblici efficienti influenzano i percorsi scolastici e l'apprendimento". "Nella scuola primaria - si apprende - nell'anno scolastico 2016/2017, il tempo pieno c'è stato in oltre il 40% degli istituti del Centro-Nord, mentre al Sud ha riguardato appena il 16% delle scuole e addirittura il 13% nelle isole".

Secondo Svimez, a tre anni dal conseguimento del titolo di studio, il basso tasso di occupazione per i diplomati e i laureati nel Mezzogiorno è testimoniato da questi dati: appena 70 mila su 160 mila (43,8%), contro i 220 mila su 302 mila (72,8%) del Centro Nord. Ciò spiega, a detta degli esperti, perchè negli ultimi 15 anni c'è stato un aumento dei giovani del Sud emigrati verso le regioni del Centro-Nord e/o addirittura l'estero: nell'anno accademico 2016/2017, i giovani del Sud iscritti all'università sono circa 685 mila circa, di questi il 25,6%, studia in un ateneo del Centro-Nord. Nello stesso anno accademico, la migrazione per motivi di studio ha interessato, quindi, circa il 30% dell'intera popolazione rimasta a studiare in atenei meridionali. Questo, secondo la Svimez, comporta, oltre alla perdita di capitale umano, una minore spesa per consumi privati, in diminuzione al Sud, e una minore spesa per istruzione universitaria da parte della Pubblica Amministrazione.

Cristian D'Aiello

Fonte foto: La Repubblica