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Sviluppo possibile: Mezzogiorno e bene comune «il paese non crescerà, se non insieme»

REGGIO CALABRIA - Venerdì 13 maggio 2016 alle ore 16.00 presso la sede di Via Graziella n.2, alla presenza dei presidenti regionali MCL del Mezzogiorno, e di tutti i dirigenti della Calabria, il Presidente Carlo Costalli chiederà a gran voce che sul Meridione d’Italia ci sia un impegno concreto e fattivo da parte del governo.
Lo farà con la presentazione di un documento di analisi e proposta per il Mezzogiorno. [MORE]

Il Patto per la Calabria, all’interno del Masterplan per il Sud, sottoscritto, di gran fretta, alla presenza di pochi intimi, qualche settimana fa, dal Presidente del Consiglio, non fa altro che riproporre ricette antiche che a oggi non hanno prodotto nessun risultato concreto.

Stesse promesse e stessi impegni, mai mantenuti.
Se ritorniamo al paragone con i governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni, possiamo ricordare le promesse dei 100 miliardi d’investimenti al Sud del governo Berlusconi, il decalogo del governo Prodi, il quale prometteva “attenzione permanente al Mezzogiorno”, e poi, il Patto per il Sud del ministro Barca.

Stesse fonti di finanziamento, stessa metodologia già contenuta nella delibera Cipe del 2011e successive, in gran parte rimaste inattuate.

Le fonti di finanziamento, soprattutto per le grandi opere fanno riferimento al (FSC) Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, con le criticità che già conosciamo, soprattutto in termini di programmabilità delle risorse e con il rischio concreto della mancanza di disponibilità finanziaria, che rischia di mettere a rischio i progetti già avviati.
Manca qualsiasi visione strategica sul futuro del Mezzogiorno!

Affidare ancora una volta i processi di sviluppo esclusivamente alle regioni, viste le fallimentari esperienze dei decenni che ci precedono, difficilmente riuscirà a portare dei benefici.
La politica regionale e soprattutto le “caste burocratiche” si devono adeguare a sistemi di buona prassi, evitando il persistere delle clientele che hanno spesso contraddistinto i governi regionali, senza distinzione di colore o appartenenza politica.

Il Governo non può non assumere un ruolo guida nell’ambito di una strategia complessiva per il Paese.
Va realizzato un vero e proprio “corridoio per il bene comune” che colleghi l’intero Paese valorizzando le potenzialità e i punti di forza territoriali, cui correttamente il Masterplan fa riferimento, attraverso un reale progetto di coesione e sviluppo.

Occorre una cabina di regia che funzioni realmente, che sappia gestire i processi, che impedisca l’utilizzo non coerente dei fondi, che preveda il coinvolgimento delle istituzioni interessate e di tutti gli attori sociali e economici presenti sui territori.

Va, poi, ripristinato un sistema di legalità contrastando con tutti i mezzi e le risorse necessarie, la criminalità organizzata e la corruzione che continua a dilagare anche grazie al supporto della cosiddetta “zona grigia” che, di fatto, rappresentano un freno allo sviluppo dei territori.

L’operazione della Procura di martedì scorso ne è una conferma. Purtroppo!
La sfida sul Mezzogiorno, si può e si deve vincere, anche attraverso un nuovo percorso politico, economico ma soprattutto educativo. L’impegno educativo diventa ineludibile e va rivolto soprattutto ai giovani e alle loro coscienze, offrendo loro testimonianze reali di cambiamento, senza retoriche molte volte strumentali e fini a se stesse.

Bisogna accelerare i processi, finalizzare gli interventi alla realizzazione d’infrastrutture che agevolino un percorso di crescita soprattutto per le aziende affinché si creino sempre più occasioni di lavoro.
Quello che manca è una politica che possa perseguire obiettivi di eguaglianza sociale, che possa ristabilire il ruolo primario e la presenza dello Stato quale subsidium alle comunità locali, ai corpi intermedi, a tutte le forze sociali e culturali.

C’è bisogno di maggiore partecipazione, di maggiore coinvolgimento di tutte le forze sane del Sud.
E sono tante!
MCL sarà costantemente impegnato sul tema del Mezzogiorno.
Ripartiamo da Reggio Calabria per coinvolgere tutto il Meridione in un processo di sviluppo virtuoso che sappia e possa creare benessere per un popolo dalle antiche tradizioni di solidarietà, accoglienza e generosità.
Basta promesse inutili!