Cultura e Spettacolo
Sull'orlo dell'invisibile. Il sublime nella Calabria dei viaggiatori
LAMEZIA TERME, 29 SETTEMBRE 2015 - Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.
"Viaggiare è da sempre uno dei fenomeni più singolari della moderna cultura europea, in cui si combinano effimero e duraturo, fatuità e gusto d’osservazione, curiosità e spirito d’avventura. Dal ’700 la Calabria ne diviene uno degli approdi lungo le rive del Mediterraneo. Se infatti Lazio, Campania, Sicilia seducono per le vestigia di un passato glorioso che i viaggiatori visitano come complemento del tratto personale, nella terra di Campanella si viene per scorci mozzafiato, plaghe incolte e selvagge, un’umanità ora affettuosa ora neghittosa e losca, che presto diventano lo stigma di un’arcana suggestione.
Persino il nome Calabria, così musicale e vibrante, evocava un mondo magico in cui perdersi e ritrovarsi: penetrando nel fitto di una foresta, scoprendo slarghi inaspettati, zigzagando nei vicoli senza nome dei paesi, ripartendo per sempre nuovi viaggi perigliosi ma esaltanti. A sospingere questi visitatori il desiderio di penetrare a fondo un universo che molto prima di treni, aerei e navigazione su internet, si girava a piedi o a cavallo, percorrendo l’antica consolare Annia Popilia fatta costruire dai Romani, scegliendo accuratamente le stagioni per evitare gli eccessi del caldo e del freddo.[MORE]
Opera di sorprendente erudizione, ricca miniera di riferimenti letterari e di immagini, Sull’orlo dell’invisibile. Il sublime nella Calabria dei viaggiatori, che l’editore Laruffa ha da poco mandato in libreria in una lussuosa edizione, svela al lettore moderno quest’universo di grande varietà e vivacità. Lo fa per la prima volta attraverso la lente del sublime, una delle categorie estetiche più in voga tra ’700 e ’900, capace, oltre le mode e le apparenze, di incidere profondamente nella coscienza europea. Una lettura coraggiosa, sin qui lasciata solo tra parentesi dagli studiosi, che del rapporto Viaggio-Sublime hanno rifiutato i contenuti ancora troppo vaghi. Raffaele Gaetano lo mette invece a fuoco in pagine emozionanti, che qualcuno ha già definito classiche. Conservandone la tipica frammentarietà, riproducendone l’atmosfera e i contorni, riesumandone i ricordi con lo strumento formidabile della scrittura, che anche in questo suo libro è come una pellicola sensibilissima.
Alcuni dei maggiori intellettuali italiani così si sono espressi sul libro. Per il filosofo Gianni Vattimo è: «La Calabria dei viaggiatori interpretata da uno dei più autorevoli studiosi del sublime»; il presidente emerito del WWF Italia Fulco Pratesi ha invece scritto: «Non credo esista per altre regioni un’opera così accurata e completa che dia il metro di come la Calabria abbia affascinato generazioni di italiani e stranieri. E chiunque d’ora in poi voglia parlare compiutamente della Calabria, non può esimersi dal seguire Raffaele Gaetano nel suo prezioso e delizioso excursus»; infine per un altro filosofo di vaglia come Giuseppe Sertoli si tratta di: «Un libro magnifico che arricchisce di un capitolo estremamente suggestivo la storia del Sublime moderno».
Raffaele Gaetano è noto per il fondamentale contributo dato allo studio del sublime leopardiano con il monumentale Giacomo Leopardi e il sublime (Rubbettino, 2002). Tra i suoi libri ricordiamo: Beati se non sanno la loro miseria (Periferia, 1996, 2a ed. accresciuta 1997), L’autore mio prediletto (Rubbettino, 2001). Parallelamente si è occupato del filosofo materialista P.-H. Thiry D’Holbach nel saggio La benda sugli occhi (Rubbettino, 1998), concentrando via via la propria intensa attività di ricerca su autori, gruppi intellettuali, temi, questioni teoriche dell’estetica e della poetica tra ’700 e ’900. Frutto di questo interesse sono i volumi: Sull’orlo dell’invisibile (Monteleone, 2006, 2a ed. accresciuta Laruffa, 2015); Avanti all’anima mia (Gi-gliotti 2010, 2a ed. accresciuta Città del Sole, 2014); La Calabria nel Viaggio Pittoresco del Saint-Non (Koinè, 2011); Le querce sono in fiore (Koinè, 2015) e le edizioni critiche di diverse opere poco note o mal note: G. Chiarini, Della filosofia leopardiana (Rubbettino, 2000); D. Anzelmi, Estetica di Lettere ed Arti belle (Rubbettino, 2003); P. Ardito, Artista e Critico (Rubbettino, 2004); G. Gravina, Della Ragion poetica (Rubbettino, 2005); J.-C. Richard De Saint-Non, Viaggio Pittoresco (Rubbettino, 2009). Con il pittore Max Marra ha realizzato il quaderno d’arte Rembrandt e lo specchio infranto della modernità (Quaderni di Orfeo, 2004), mentre con E. Matassi, W. Pedullà e F. Pratesi ha curato il volume La Bellezza (Rubbettino, 2005). Giornalista, autore di originali programmi di divulgazione culturale per la radio e la televisione come «Libraria», «Bibliopolis», «Agrilibro», è direttore artistico di importanti rassegne di letteratura e filosofia."
La Redazione