Cronaca

Sul TGR Calabria intervenga la Commissione di Vigilanza

CATANZARO, 22 GIUGNO 2013 - Riceviamo e pubblichiamo nota.

Il rapporto statistico presentato da “CatanzaroInforma", che evidenzia la grave anomalia del TGR Calabria, parla da sé e merita un forte plauso per aver spiattellato ai quattro venti ciò che da anni molti calabresi stanno subendo sotto gli occhi di tutti: la vergognosa gestione del TGR calabrese che con spudoratezza, mortifica città come Catanzaro, Lamezia, Crotone e Vibo per concentrarsi quasi esclusivamente su Cosenza prima e oggi soprattutto su Reggio Calabria, con stucchevoli servizi televisivi riservati a pochi intimi.

Tutta la popolazione calabrese è al corrente di ciò, e subisce comportamenti da “quinto mondo”!
Tutti sanno quanto si continua a verificare, anche coloro che fanno finta di non sapere.

E’ una questione tutta calabrese.

 Questo protrarsi di anarchia assoluta relega la Calabria nell’oblìo, tanto da essere considerata, fra le regioni dello Stivale, la Cenerentola d’Italia e rappresenta un serio problema non solo per la stessa Nazione ma per l’Europa tutta. Non ci meravigliamo, quindi, se viene accantonata o meglio ignorata da tutti.
Con questa bacata mentalità dove si vuole arrivare?

Fatti come quelli evidenziati dalla testata giornalistica “CatanzaroInforma”, duraturi nel tempo, gettano solo fango e sconforto e sono figli di una riesumata “Repubblica di Franceschiello”.

Infatti, senza rossore in faccia, nella nostra misera Calabria si va a ruota libera e, mancando i necessari e puntuali controlli, succede questo e altro.

Ritornando alla RAI, è utile rispolverare una triste pagina del giornalismo televisivo calabrese che si riferisce ad una visita effettuata dall’allora direttore del tg3 sig. Pino Nano alla città di Catanzaro.

In quella circostanza, nell’affollata sala del Consiglio Comunale di Catanzaro, il sig. Nano ha chiesto pubblicamente scusa a tutta la popolazione catanzarese per l’informativa poco corretta data dalla Rai regionale al territorio del capoluogo di Regione.

Un’ammissione di colpa che ha infastidito ed irritato i cittadini catanzaresi, i quali continuano a pagare puntualmente il canone RAI, e che si sarebbero aspettati successivamente una punizione esemplare dell’allora massimo esponente della Rai calabrese mentre, invece, hanno dovuto prendere atto di una sua promozione negli uffici della RAI romana.

“Petrusinu ogni minestra” al riguardo pone una domanda: quando avvengono cose simili, chi è titolato ad intervenire per far rispettare le regole finalizzate a garantire una corretta informazione e far sì che i giornalisti non trattino la cosa pubblica come se fosse un proprio orticello?

Desiderosi di avere una gradita risposta in merito, restiamo speranzosi che in un’Italia avviata affannosamente verso un nuovo corso si inizi un repulisti generale mandando a casa quei soggetti (esclusi quelli seri e ce ne sono tanti) privi di professionalità e competenza e molto spesso succubi di quella politica ripudiata da tutti.

A conclusione del nostro pensiero sulla squallida vicenda del TGR Calabria che sta tenendo banco in questi giorni si chiede, fra l’altro, l’intervento del movimento politico Cinquestelle considerato che alla presidenza della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai è stato eletto il grillino Roberto Fico: chiediamo al catanzarese Parentela, eletto alla Camera col M5S, di sollecitarlo e trasmettergli la statistica di “CatanzaroInforma”, affinché si faccia piazza pulita nella sede RAI di Cosenza per poi trasferire tale chiacchierato presidio nella sede naturale, cioè nel capoluogo di regione, per come avviene da sempre nelle restanti regioni italiane.
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