Cronaca

Suicidio in carcere, commento shock degli agenti su facebook: «un rumeno in meno»

MILANO, 18 FEBBRAIO 2015 - Tre giorni fa, nel carcere di Opera, Ioan Gabriel Barbuta, un detenuto romeno di 39 anni, si è tolto la vita. L’uomo era stato condannato all’ergastolo nel giugno del 2013 per l'omicidio di un vicino di casa. A seguito della sua morte, frasi shock, poi rimosse, erano apparse sulla pagina facebook del sindacato di polizia penitenziaria Alsippe. Commenti del tipo: "Meno uno", "Un rumeno in meno", "Mi chiedo cosa aspettino gli altri a seguirne l'esempio", "A me dispiace per i colleghi che si suicidano per soggetti come questo. Per lui no!". [MORE]


Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
ha pertanto deciso di avviare un'inchiesta interna. Inoltre, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha convocato i vertici dell'amministrazione per fare chiarezza sulle sconcertanti frasi pubblicate e per acquisire "elementi sull'inchiesta interna avviata e per valutare i provvedimenti da adottare". Nei prossimi giorni saranno convocate dal ministro anche le sigle sindacali della polizia penitenziaria per discutere dell'accaduto.
La vicenda è finita all’attenzione del Dap grazie a qualcuno che ha deciso di denunciarla sui social. I commenti incriminati sono stati poi cancellati e la decisione è stata così motivata sulla pagina Facebook del sindacato: "Non è nostra abitudine censurare i commenti dei nostri followers pubblicati sul nostro profilo di Facebook, ma le frasi hanno ingenerato una strumentalizzazione tale da comportare un possibile danno di immagine al Corpo di Polizia penitenziaria".

Profonda irritazione è stata espressa dalle altre sigle sindacali della polizia penitenziaria. Angelo Urso, il segretario nazionale Uil Pa Penitenziari, ha preso le distanze dai commenti apparsi dichiarando: "Abbiamo appreso da organi di stampa che il Dap ha disposto una inchiesta relativa ai commenti postati su un social network a seguito del suicidio di un detenuto verificatosi qualche giorno fa nel carcere di Opera. Rileviamo la tempestivita' dell'azione amministrativa sottolineando che intendiamo prendere le distanze dagli infelici commenti.”
Il segretario generale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), Donato Capece, ha affermato: “Esultare per la morte di un detenuto è cosa ignobile e vergognosa. Il suicidio in carcere e' sempre, oltre che una tragedia personale, una sconfitta per lo Stato. E ci vuole rispetto umano e cristiano ancor prima di quello istituzionale. Chi ha dato dimostrazione della sua stupidita' ed insensibilita' se ne assumera' le responsabilita'".


Indignazione anche dal mondo politico. Daniele Farina, capogruppo Sel in Commissione Giustizia a Montecitorio, ha parlato di "commenti inqualificabili che vanno stigmatizzati", e ha rimarcato la necessità di istituire una Commissione parlamentare di indagine sulle morti in carcere.


Per il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, si è trattato di un"commento che a mente fredda uno non avrebbe fatto", ma poi ha aggiunto: "Conoscendo quali sono le condizioni in cui lavorano gli agenti della Polizia Penitenziaria non dico che giustifico ma capisco".


(fonte: AGI e Repubblica.it)
[Foto:urbanpost.it]


Antonella Sica