Sud Sudan: attacco a base Onu, 58 morti tra cui donne e bambini
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Sud Sudan: attacco a base Onu, 58 morti tra cui donne e bambini

venerdì 18 aprile, 2014

SUD SUDAN, 18 APRILE 2014 - Sono 58 le vittime dell'attentato di ieri alla base Onu a Juba, ed almeno 100 le persone rimaste ferite.

E' Toby Lanzer, il capo dell'organizzazione umanitaria nel paese africano, a diffondere tali cifre: "Quarantotto corpi, tra cui bambini, donne e uomini, sono stati recuperati dall’interno della base. I corpi di 10 aggressori sono stati rinvenuti all’esterno. Il totale delle vittime è 58 ma potrebbe aumentare dal momento che oltre 100 persone sono state ferite, alcune molto gravemente".

Una folla di giovani armati ha fatto irruzione in una struttura dell'Onu in Sud Sudan e, quando i caschi blu hanno aperto il fuoco contro gli assalitori, questi si sono diretti verso il campo adiacente, che ospita circa 5mila profughi civili della minoranza Nuer, facendo una vera e propria strage di donne e bambini.

Gabriel Hilaire, project manager per Intersos, al momento dell’attacco, si trovava nel campo per una distribuzione di kit d’emergenza, e ha dichiarato: “Li ho visti arrivare, armati. Hanno iniziato a sparare in mezzo alla gente che aspettava: donne, bambini, anziani inermi. Non abbiamo potuto far altro che correre, ma non tutti si sono salvati”.

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E' dal dicembre 2013 che in questo campo del Sud Sudan vivono quasi 5.000 persone per sfuggire agli scontri, e gli operatori Intersos mettono a loro disposizione assistenza, supporto e protezione per i gruppi più a rischio, donne e bambini, attività educative e distribuzioni di beni di prima necessità.

Adesso tutto il personale Intersos è al sicuro, ma “la situazione nel paese rimane estremamente tesa: l’ultimo attacco arriva a poche ore dalla notizia che le milizie ribelli hanno riconquistato, dopo violenti scontri con le forze governative, la citta di Bentiu, nello stato di Unity, punto nevralgico per i giacimenti petroliferi. A causa dell’insicurezza e delle violenze nel paese, più di 800.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case, di queste circa 68.000 vivono nei campi allestiti per accogliere gli sfollati. Quasi 4,9 milioni di persone nel paese stanno subendo le conseguenze di questo conflitto".

Valentina D'Andrea


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