Parola e Fede

Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela»

Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» II Domenica del Tempo Ordinario Anno C
Vangelo della domenica
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto».  [MORE]

Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Breve pensiero spirituale

Questo miracolo può essere letto in mille modi. Leggiamolo per un attimo con lo sguardo della parrocchia. Il miracolo della parrocchia è un miracolo che nasce dalla comunione dei doni, dei carismi, dei ministeri. Nella comunità sia ecclesiale che civile, se ognuno mette a servizio degli altri il suo ministero e il suo carisma, con onestà, sincerità, verità, prontezza di obbedienza alla storia, l’umanità sarà alluvionata da una pioggia ininterrotta di miracoli per il suo più grande bene. La Vergine Maria intercede. Cristo ascolta. I servi obbediscono. Il maestro di tavola constata la bontà del vino, gli invitati gustano il dono di Cristo Gesù, i discepoli credono. O costruiamo la vita sulla terra in questa comunione mirabile di partecipazione, oppure il ministero e il carisma del singolo a nulla servono. Gesù vive di onnipotenza vana. La Vergine Maria prega inutilmente. I servi lasciano le giare vuote. La tavola è senza vino. Il matrimonio è senza gioia. Il maestro di tavola è confuso perché non ha fatto ogni cosa secondo sapienza e intelligenza.

La povertà dell’umanità e anche della Chiesa è l’individualismo. È il non mettere il proprio ministero e carisma a servizio del miracolo del bene comune. Lavorando ognuno per se stesso, vi è un consumo vano di energie, perché nessuno da solo potrà mai compiere il miracolo. Per legge eterna del Padre, il miracolo lo si compie se mettiamo in comunione tutte le forze: Cristo Gesù, la Vergine Maria, i servi, il maestro di tavola, gli sposi, gli invitati, chi comanda, chi obbedisce, chi progetta, chi lavora in alto e chi in basso, siamo tutti operatore di un solo miracolo. O lo compiamo insieme, o esso mai si realizzerà. La nostra ricchezza individuale a nulla serve. Essa diviene vita nel momento in cui la si mette a servizio di ogni altra ricchezza individuale.

La forza più dirompente del peccato è proprio questa: la rottura della comunione, che rende impossibile il miracolo. Per questo motivo gli uomini senza Cristo sono incapaci di qualsiasi miracolo. Manca loro colui che li risani e li costituisca nuovamente in unità, in comunione, rendendoli abili per ogni miracolo. Senza però la Madre di Gesù che porta la nostra preghiera a Cristo Signore, neanche in questo caso il miracolo si compie. I servi, le persone più umili, anche loro sono essenziali perché il miracolo avvenga. L’acqua non si sposta da sola da un luogo ad un altro. Questa sinergia di comunione è la vera ricchezza dell’umanità ed essa è il frutto della fede in Cristo Signore. Dio non ha posto alcun limite al nostro bene.

Vuole però che siamo noi a fare i miracoli. Ma per questo dobbiamo prima noi lasciarci fare da Lui, in Cristo, per opera dello Spirito Santo, persone nuove, persone liberi da ogni egoismo.
Vergine Maria, Madre di tutte le grazie, prega per noi, intercedi per noi. Noi siamo giare vuote o piene di cose brutte. Svuotaci dal male e aiutaci a riempirci del vero bene. Amen.

 

Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it