Stupro Firenze, uno dei due carabinieri: "Ho fatto tutto quello che diceva il capopattuglia"
Cronaca Toscana

Stupro Firenze, uno dei due carabinieri: "Ho fatto tutto quello che diceva il capopattuglia"

giovedì 14 settembre, 2017

FIRENZE, 14 SETTEMBRE - Gli accertamenti scientifici e medico-legali consegnati oggi alla procura di Firenze cercheranno di far luce sulle denunce per violenza sessuale presentate una settimana fa, in questura a Firenze, contro due carabinieri (ora indagati). Si tratterà di un primo riscontro che, come ha spiegato il procuratore capo Giuseppe Creazzo, non sarà sufficiente tuttavia a stabilire se le due ragazze fossero ubriache e in che misura non fossero lucide. [MORE]

Le due studentesse americane (di 19 e 21 anni) avevano incontrato i militari fuori dalla discoteca Flo, a piazzale Michelangelo, e poi erano state accompagnate con l'auto di servizio fino al palazzo di Borgo Santi Apostoli, dove si sono consumati i rapporti sessuali. Rapporti che, secondo i due carabinieri accusati e indagati, sarebbero avvenuti in modo consenziente e senza violenza.

"Ho sbagliato, ma ho fatto tutto quello che decideva il capopattuglia Marco Camuffo", avrebbe detto ai pm Pietro Costa, uno dei due carabinieri accusati. Entrambi i militari ammettono il rapporto sessuale, ma giurano che "non c’è stata alcuna violenza". "Si è trattato di un momento di debolezza - hanno spiegato i due - perché le ragazze insistevano a invitarci a casa". Nel faccia a faccia con gli inquirenti, Costa ha ammesso che non gli era consentito far salire le ragazze in macchina e accompagnarle a casa, ma ha anche spiegato di non essersi opposto, “perché decideva Camuffo”.

Intanto la Procura ha incaricato un consulente per stabilire, con i dati rilevati dagli esami dell'alcoltest, il livello di ubriachezza delle due ragazze al momento del rapporto sessuale. La relazione del consulente dovrebbe essere consegnata ai magistrati tra una o due settimane. "Il narcotest - hanno precisato gli inquirenti - ha confermato che una delle due ragazze statunitensi aveva assunto sostanze stupefacenti, ma anche in questo caso una perizia dovrà stabilire a quando risale l'assunzione della droga”.

I materiali biologici prelevati dalla polizia scientifica nell'androne, nell'ascensore e nell'appartamento affittato dalle due ragazze, dove si sarebbe consumato lo stupro, è disponibile "in quantità esigua". Nei prossimi giorni la Procura dovrà dunque decidere se richiedere al gip un incidente probatorio e accertamenti irripetibili. Molto probabilmente acquisirà con un incidente probatorio le dichiarazioni delle due ragazze, che nel frattempo sono state raggiunte dai familiari a Firenze e che vogliono tornare al più presto per gli Stati Uniti.

Claudio Canzone

Fonte foto: ilmessaggero.it


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