Economia

Dottorandi, Specializzandi e Ricercatori uniti per chiedere maggiori investimenti in Università

Studenti, Dottorandi, Specializzandi e Ricercatori uniti per chiedere maggiori investimenti in Università e Ricerca 
Una delegazione di studenti ha partecipato, martedì, all’audizione della VII Commissione Permanente del Senato della Repubblica Italiana sull’Istruzione Pubblica e Beni Culturali. Matteo Giugovaz, per Unilab Svoltastudenti, Mariachiara Pollola per Confederazione degli Studenti e Antonio Stalteri di Vento di Cambiamento, erano tra gli studenti che hanno relazionato alla Commissione, tutti e tre neoeletti rappresentanti al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.Nel suo intervento, Giugovaz ha sottolineato l’importanza del diritto allo studio, fondamenta dell’edificio dell’istruzione universitaria italiana, invitando i presenti a porre maggiore intenzione sull’incremento dei fondi rivolti alle borse di studio, “perché se diritto allo studio vuol dire ancora qualcosa, vuol dire uguaglianza di possibilità per tutti”. Ha inoltre ribadito l’importanza dell’innovazione della didattica in senso multidisciplinare, richiedendo di considerare l’introduzione di programmi di Minor; inoltre, ha sottolineato il necessario aumento dell’internazionalizzazione dell’università italiana e l’importanza di focalizzare l’attenzione sull’inserimento nel mondo del lavoro. Dal canto suo, Mariachiara Pollola è intervenuta evidenziando le problematicità nel percorso formativo universitario, evidenziando le carenze nell’offerta formativa e più, in generale, nell’offerta universitaria; nello specifico, si è focalizzata sui problemi degli esami di abilitazione nazionale e soprattutto, sulla proposta di mobilità interna ‘Irasmus’, poiché “è importantissimo dare alla maggior parte degli studenti la possibilità di fare un’esperienza al di fuori del proprio ateneo”.

Stalteri dichiara: “Incontro importante quello di ieri, che ci ha permesso di poter esporre tutte le problematiche presenti nel sistema finanziario e di presentare la petizione che stiamo portando avanti. La situazione odierna necessita di ingenti finanziamenti per poter garantire a tutti il sostentamento della carriera universitaria. Gli aspetti su cui mi sono maggiormente soffermato, riguardano il diritto allo studio e precisamente le borse di studio ed i posti alloggio. Un’alta percentuale di studenti fuorisede non ricevimenti questi servizi nonostante abbia i requisiti richiesti da bando. Sarebbe opportuno attuare un sostanziale cambio di marcia; del resto investire sugli studenti garantirebbe un futuro migliore a tutta l’Italia e limiterebbe il cosiddetto fenomeno migratorio dei nostri giovani laureati.”Antonio Stalteri, membro dell’associazione Vento di cambiamento - Fenix.E’ parsa quindi evidente l’apertura al dialogo dalle parti. L’intenzione condivisa da tutti è quella di riportare l’università al centro del dibattito della politica e della società civile italiana, scopo per il quale le liste si stanno impegnando anche in altri frangenti, tra cui quello di portare avanti una petizione, come anticipato dalla dichiarazione di Antonio, per richiedere maggiori fondi al MIUR da dedicare all’università. Ecco il testo della petizione nel suo dettaglio:

TESTO PETIZIONE
Salviamo il futuro dell'Italia
In un paese con un’economia che non decolla, una disoccupazione giovanile sempre più alta e 1 milione e 778 mila famiglie sotto la soglia di povertà assoluta, è giusto chiedersi: è prioritario investire nell’Istruzione? Conviene investire nell’Università e nella Ricerca? Per noi la risposta è senza dubbio alcuno sì!Crediamo che investire sulle persone, su ciò che le fa crescere, ovvero sulla formazione e sulla conoscenza, sia sempre una scommessa vincente. Dare a tutti la possibilità di istruirsi e formarsi, dare a tutti i giovani la possibilità di accedere ad un sistema universitario di qualità, creare un clima favorevole all’alta formazione nel tessuto economico del nostro paese significa investire sulla competitività dell'Italia negli anni a venire.Investire sulla formazione è e sarà sempre più fondamentale, e sarà tanto più proficuo se lo si farà mettendo al centro lo sviluppo e la crescita della persona, vera risorsa della nostra società. E perché tutto questo non resti un semplice auspicio, qui di seguito trovate elencate le nostre proposte concrete complete delle stime sui fondi necessari a finanziarle.150 milioni di euro per garantire una borsa di studio a tutti gli studenti che risultano idonei ma che ad oggi vengono esclusi dalle graduatorie per mancanza di risorse.200 milioni di euro per le residenze universitarie, da inquadrare secondo il Bando 338/2000, per contrastare l’aumento del costo della vita per gli studenti fuorisede.150 milioni di euro per aumentare il numero e l’importo delle borse di specializzazione, di cui 50 milioni per bandire 2000 borse in più nel 2020 e 100 milioni per l’adeguamento istat dell’importo delle borse di specializzazione fermo dal 2007.70 milioni di euro per aumentare il numero e l’importo minimo delle borse di Dottorato a 1200 euro per garantire che i 12 mesi di lavoro svolti vengano riconosciuti ai fini previdenziali.200 milioni di euro per risolvere il problema del precariato storico negli enti di ricerca e per un aumento del FOE che garantisca e rilanci l’indipendenza dei ricercatori, oggi troppo legata alla disponibilità di fondi esterni o privati che limitano la libertà di ricerca.300 milioni di euro almeno per finanziare il FFO, il Fondo di Finanziamento Ordinario, lasciando libertà alle università di scegliere come investire i finanziamenti a seconda delle varie esigenze degli Atenei.400 milioni di euro per la ricerca ed i ricercatori, di cui 200 milioni per un piano di reclutamento straordinario e 200 per fondi strutturali per la ricerca divisi in 160 milioni per PRIN a cadenza annuale e/o fondi di supporto a chi vince progetti europei 40 milioni destinati ai giovani ricercatori non strutturati.

Le associazioni che hanno organizzato la petizione sono:

Comitato per la valorizzazione del Dottorato
Segretariato italiano giovani medici
Confederazione degli Studenti
CLDS - Coordinamento liste per il diritto allo studio
Unilab Svoltastudenti
Precari Uniti CNR
Vento di cambiamento - Fenix Comunicato stampa 23/09/2019

Il sistema universitario e della ricerca pubblica subisce da più di dieci anni un sottofinanziamento sistematico che nessun governo è riuscito a invertire finora.
ali ultimi dati Ocse 2019 pubblicati l’investimento per studente in Italia è inferiore a quello di tutte le principali economie. Per dare una cifra di merito l’Austria ad esempio spende quasi il doppio rispetto all'Italia. [link]. l’Italia ha mostrato un calo di oltre il 10% della spesa in istruzione dal 2010 al 2016. [link]

Questo provoca un maggiore abbandono delle università ed una delle più basse percentuali di laureati in confronto agli altri paesi europei. Siamo al penultimo posto come percentuale di laureati a livello europeo tra i giovani tra i 25 e 34 anni, davanti solo alla Romania.

Gli investimenti pubblici in questo settore sono da sempre importanti e strategici, perché formano i lavoratori del futuro e implicano rilevanti ritorni economici e sociali nel medio e lungo periodo. Un esempio esplicativo é dato dalle maggiori università americane che creano un volano di innovazione costante negli Stati Uniti [link] e ne rafforzano l'economia. Il rapporto tra crescita economica e occupazione da un lato e investimento in ricerca e innovazione all'altro é un dato di fatto. Senza tale investimento, in uno scenario di economia globale, l'Italia è destinata a perdere i suoi giovani più qualificati e a occupare un ruolo sempre più marginale tra le economie avanzate.

Per queste ragioni, per la prima volta in Italia, studenti, specializzandi dottorandi e ricercatori si sono uniti per proporre la petizione dal titolo: “Salviamo il futuro dell'Italia”, con la volontà di chiedere al parlamento un impegno maggiore per rilanciare questo settore strategico per il futuro del nostro Paese.

Dichiarazioni
“Sviluppo e conoscenza, crescita economica e formazione sono parole che non possiamo più tenere separate. Se non ripartiamo da un sistema universitario di qualità e aperto a tutti, ogni intervento per rimettere in moto questo paese sarà un tampone non risolutivo: crediamo infatti che l'investimento più fruttuoso sia quello che mira a incrementare lo sviluppo e la crescita, professionale e umana, di ogni singolo cittadino e riteniamo che non ci sia un luogo più adatto a questo che le nostre prestigiose università. Sembra che finalmente la politica cominci a mettersi in ascolto delle migliaia di giovani che chiedono prospettive per il loro futuro: questa petizione è il tentativo di dare una voce a tutti loro. Questo è quello che chiediamo alla politica: invertiamo il trend degli ultimi anni e ricominciamo a investire in una università di qualità, al passo coi tempi e aperta a tutti.”

Guglielmo Mina
Presidente CLDS - Coordinamento Liste per il Diritto allo studio.

“Ritengo significativo che siano state coinvolte realtà rappresentanti tutti gli utenti dell’Università e della Ricerca e contattate tutte le liste studentesche presenti nel Consiglio Nazionale, per una collaborazione costruttiva.

È un forte segnale di inclusione e dell’urgenza dell’iniziativa!”

Carlo GIOVANI, Unilab Svoltastudenti – Rappresentante degli Studenti in Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

"Le istanze nella petizione provengono da tutte le categorie e da tutta Italia, in un grande e meticoloso sforzo di inclusione. Come rappresentanti degli studenti, crediamo fermamente nella possibilità di instaurare un dialogo provattivo e costruttivo con il Ministro Fioramonti."

Matteo GIUGOVAZ, Unilab Svoltastudenti – Rappresentante degli Studenti nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

“Abbiamo bisogno di essere ascoltati, di ricevere nuovi fondi adeguati ai tempi e alle esigenze che per molto tempo sono state messe in secondo piano, di ottenere nuovi investimenti, di avere nuove opportunità per il nostro futuro. Siamo stanchi di essere l’ultimo anello della catena. Dalla prima alba di questa collaborazione, non ci è mai importato quale fosse il colore di questa battaglia. E’ in gioco il domani dell’Italia e unire le forze, in questo momento, è più importante di qualsivoglia medaglia.”

Mariachiara Pollola - Consigliere Nazionale per il gruppo Confederazione degli Studenti

“Senza medici non c’è salute per i cittadini e senza medici formati per davvero, senza sanatorie o scorciatoie, non c’è qualità del SSN. Lo stato di civiltà di un Paese si misura da come cura i cittadini e da come tratta i suoi giovani. Gli investimenti per i giovani medici sono stati in questi anni insufficienti e le politiche di reclutamento miopi. Lanciamo dunque al governo una sfida che è anche la più grande opportunità per la nazione.”

Lucilla Crudele, medico specializzando

Unico Rappresentante degli specializzandi italiani al CNSU

SIGM Segretariato italiano giovani medici

“Il Comitato per la Valorizzazione del Dottorato ha inteso sempre più ‘fare rete’ fra le realtà che sono coinvolte dal sistema italiano dell‘Università e della Ricerca. Ha creato così una piattaforma comune che - rispettando le differenze e le particolarità di ciascuno - ha lavorato con successo e accordo su un testo comune di richieste, una Petizione, che ora diffonde attraverso più canali.

L’obiettivo della petizione è accrescere i finanziamenti per l’Università e la Ricerca: questo per dare a tutti i giovani la possibilità di accedere ad un sistema universitario di qualità, e per creare un clima favorevole all’alta formazione nel nostro paese e dunque investire sulla competitività dell'Italia negli anni a venire.

Nello specifico, come Comitato per la Valorizzazione del Dottorato per i dottorandi italiani chiediamo l’aumento dell’importo minimo delle borse di Dottorato di 70 euro, così da arrivare a 1200 euro al mese al fine di raggiungere il minimale contributivo Inps, così che ogni dottorando italiano possa vedersi riconosciuti dallo Stato italiano tutti i mesi di lavoro ai fini previdenziali e non soltanto una parte.

Chiediamo inoltre un aumento del numero delle borse di Dottorato: al confronto con gli altri paesi europei il numero delle borse bandito ogni anno dalle Università italiane è assolutamente insufficiente. “

Fulvio Musto - Presidente Comitato per la Valorizzazione del Dottorat

“Promuovo e sostengo la petizione sulla base delle criticità descritte nella prefazione della stessa che evidenziano la situazione attuale del sistema Universitario e della ricerca che ovviamente si ripercuote sull’economia e l’occupazione del nostro paese, al fine di garantire ad ogni singolo studente le condizioni necessarie per il normale e basilare sostentamento degli studi universitari. Da anni si evince che la condizione studentesca necessita di un miglioramento considerevole.

Chiediamo a gran voce un impegno concreto e costante da parte delle Istituzioni, soprattuto nel garantire agli studenti che possiedono i requisiti, maggiore attenzione in merito alle borse di studio e posti alloggio.

Attraverso le azioni proposte nella petizione crediamo che possa avvenire una inversione di tendenza che potenzierà e migliorerà l’intero sistema con un impatto evidente sul futuro del Paese.”

Antonio Stalteri, membro dell’associazione Vento di cambiamento - Fenix.

Smettiamola di far giocare gli altri con il nostro futuro.

Sono anni che se ne parla, si firmano accordi, si stringono mani, si sorride alle telecamere e intanto rimaniamo fermi. Sia come percentuale del Pil, sia come percentuale della spesa pubblica totale, gli investimenti italiani sono al di sotto della media Ue. Il risultato? Un alto tasso di abbandono e una percentuale di disoccupazione post laurea allarmante. Ma qualcosa dobbiamo cambiarla: abbiamo bisogno di maggiori fondi, di nuovi investimenti, abbiamo bisogno di dare un futuro agli studenti italiani.

Parliamo del più grande patrimonio che l'Italia ha, parliamo di studenti, di ricercatori che non hanno le carte giuste per poter continuare e concludere la propria carriera come lo si desidera. Noi ci crediamo.

Shatku Frejda-Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari per il gruppo di Confederazione degli studenti