Politica
Strutture sociosanitarie e riabilitative a rischio chiusura: monito dell'Udc
REGGIO CALABRIA, 19 GENNAIO 2014 - Se il decreto contenente il tariffario predisposto motu proprio dai sub commissari per l’attuazione del piano di rientro sanitario dovesse entrare in vigore, la Calabria si ritroverà a far di conto con il blocco dei servizi per circa 6.000 tra anziani e disabili, la chiusura di diverse strutture sanitarie attive sul territorio regionale e 5.000 nuovi disoccupati.
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L’allarme, lanciato nei giorni scorsi dalle associazioni di categoria, viene ora ripreso e fatto proprio dalla segreteria regionale e dal gruppo consiliare regionale dell’Udc. Ignorando l’accordo tra le parti, al quale si era giunti dopo che il Tar a più riprese aveva sancito legittimità e fondatezza delle richieste prospettate dagli operatori del settore, i sub commissari hanno prospettato d’imperio l’adozione di tariffe che non tengono conto delle intese siglate e dei pronunciamenti della magistratura amministrativa, aprendo così la via ad un grave conflitto e, soprattutto, ad uno scenario che minaccia di mutilare il sistema dell’assistenza socio-sanitaria e riabilitativa e di lasciare per strada migliaia di lavoratori.
Questione della quale l’Udc ha discusso nel corso della riunione del direttivo provinciale di Cosenza, guidato dal segretario Biagio Faragalli, le cui considerazioni e conclusioni in riferimento al merito della vicenda sono condivise anche dalla segreteria regionale e dal gruppo consiliare regionale, per i quali «l’allarme lanciato dalle organizzazioni del settore appare fondato e, in ogni caso, meritevole della massima attenzione e di tutti i necessari approfondimenti. Perché si possa procedere in questa direzione, favorendo peraltro una ripresa del dialogo e del confronto, è necessario che l’iter che potrebbe portare a breve all’entrata in vigore dell’avversato e discutibile tariffario venga quanto meno immediatamente sospeso».
Per questo l’Udc calabrese, nelle sue massime espressioni, chiede al governatore Giuseppe Scopelliti, nella sua veste di commissario ad acta del piano di rientro, «di intervenire in prima persona, cogliendo l’opportunità di verificare la fondatezza di critiche che appaiono legittime e, di conseguenza, assumere tutte le iniziative opportune per scongiurare l’insorgere di un contenzioso il cui prezzo sarebbe pagato solo e per intero dai calabresi. Auspichiamo una presa di posizione tempestiva, decisa ed autorevole, primo passo verso la definizione di una vicenda che si protrae da troppo, tanto tempo».
Udc Calabria
Segreteria regionale - Gruppo consiliare regionale