Stupro: Gioco erotico la spagnola, rischia prigione
Cronaca Lazio

Stupro: Gioco erotico la spagnola, rischia prigione

sabato 5 marzo, 2011

ROMA, 5 MAR - Spacciato per uno stupro, ma era un gioco erotico: aveva mentito la spagnola 23enne
ispirato al personaggio di Donna Marta del musical «Il Rugantino», ma spacciato in ospedale per uno stupro dopo la rottura di un preservativo durante il rapporto sessuale. Aveva mentito agli inquirenti ed agli operatori sanitari che l’avevano visitata, la ragazza spagnola di 23 anni che aveva detto di essere stata stuprata due settimane fa a Roma, nei pressi di piazza di Spagna. Ieri la donna, una studentessa spagnola di famiglia ricca e in Italia da alcuni mesi per il progetto Erasmus, è crollata in lacrime di fronte ai pm raccontando la verità, incalzata dalle domande degli inquirenti. [MORE]

Quella sera, d’accordo con il fidanzato, uno spagnolo benestante di 43 anni, aveva adescato uno sconosciuto per strada a Roma fingendosi una prostituta. Poi ha avuto un rapporto sessuale con lui in un appartamento, ma il preservativo si è rotto e lei aveva paura di aver contratto una malattia. «Non pensavo che parlando di una violenza sessuale sarei finita negli uffici della Squadra mobile - ha detto la studentessa piangendo e chiedendo scusa -. L’ho detto perché avevo paura di non ricevere le cure adeguate».
La ragazza è ora accusata di simulazione di reato e rischia da uno a tre anni di prigione mentre la posizione del fidanzato è al vaglio degli inquirenti. Non c’era stata nessuna violenza, dunque,si cercava soltanto di coprire un gioco erotico pericoloso nel quale la coppia si divertiva ad adescare uomini per lei, pronta a qualsiasi rapporto sessuale con gli sconosciuti fingendosi una prostituta. Ma stavolta, dopo la rottura del preservativo, la giovane ha chiamato il fidanzato e insieme hanno concordato una finta versione.

Le incongruenze della vicenda erano emerse da subito. Nel posto dove aveva detto di essere stata stuprata non c’era spazio per far sdraiare la presunta vittima, che aveva mentito dicendo di essere stata violentata tra due auto dopo essere stata aggredita con un coltello da due uomini. Nei filmati delle telecamere in strada visionati dagli investigatori non c’era nulla che potesse ricondurre a quanto raccontato dalla ragazza.

Inoltre la studentessa aveva detto che mentre la stuprava l’uomo aveva usato un preservativo, che avrebbe poi tolto prima della fine della violenza. E ancora: il cellulare della ragazza non risultava nel luogo del presunto stupro, in via di San Sebastianello, ma in viale La Spezia, in zona San Giovanni. Infine, nella fotocamera della spagnola, che aveva detto di essere andata a piazza di Spagna a scattare foto, non c’erano immagini di quel luogo, ma solo quelle del Colosseo
(ilsecoloxix) 


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