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Avellino, Luca Abete e l'affissione elettorale selvaggia

AVELLINO, 27 MAGGIO 2013 - Arriva puntuale alla vigilia di ogni tornata elettorale. Il fenomeno dell’affissione abusiva è un malcostume diffuso in tutta la penisola. L’inviato di Striscia la Notizia  Luca Abeteha monitorato la situazione nel comune di Avellino riscontrando il persistere di questa spiacevole abitudine che lede il decoro e l’immagine di tante città italiane.

Le telecamere del tg satirico di Canale 5 hanno documentato lo stato delle affissioni sulle strade comunali, constatando che non solo gli spazi appositi individuati dall’amministrazione, ma anche muri, pensiline, fermate di autobus, cabine telefoniche e cancellate, sono stati tappezzati di manifesti elettorali.

Ma colla e carta affissi in ogni angolo della città sono "solo" il triste risultato di una vera e propria battaglia che si consuma, invece, durante la notte. Grazie ad alcuni collaboratori dotati di microcamera l’inviato è riuscito a filmare decine di “attacchini” intenti nel loro lavoro certosino. Appena cala il sole gruppetti di ragazzi si muovono in città per occuparsi dell’affissione dei manifesti elettorali.

Così capita che sulla stessa parete vengano affissi i manifesti di un candidato, coperti, pochi minuti dopo, da altri di un altro candidato, e poi da un altro ancora, in un circolo vizioso che, strato dopo strato, come risultato ha solo l’imbruttimento della città.

Accanto alla classica figura dell’attacchino, tristemente nota, ne è comparsa però un’altra, sconosciuta a molti, ovvero quella dello “stacchino”. Invece di perdere tempo ad incollare nuovi manifesti, alcune persone incaricate dell’affissione hanno trovato un metodo innovativo per tappezzare la città con i volti dei futuri consiglieri comunali: uno strappo dopo l’altro i vari manifesti, che coprono quello del proprio candidato, vengono tirati via fino a farlo emergere dallo spesso strato di carta e colla fresca.

La situazione documentata da Luca Abete ad Avellino non sembra molto dissimile da quella di altre città chiamate al voto. La speranza e l’augurio è che chi ha imbrattato venga punito, prima dall’elettorato e poi da chi è chiamato a far rispettare la legge.[MORE]

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