Cronaca

Strage discoteca: carabinieri, forniteci materiali utili a indagini

ANCONA, 10 DICEMBRE - "Faccio appello ai genitori e ai ragazzi presenti venerdi' notte a fornirci materiali utili per il proseguo delle indagini: in particolare, i biglietti per accedere al locale e anche quelli del bus, persino le consumazioni, cosi' come sono fondamentali le immagini contenute nei telefonini". E' l'appello rivolto dal colonnello Cristian Carrozza, comandante provinciale dei carabinieri, a conclusione della conferenza stampa di questo pomeriggio per fare il punto sulle indagini relative a quanto e' successo al 'Lanterna Azzurra Clubbing' e alla quale erano presenti il capo della procura dorica, Monica Garulli, il procuratore minorile, Giovanna Lebboroni, e il piemme che coordina il pool di investigatori, Paolo Gubinelli.

Procuratore minori, possibile spray non unica causa 
"Lo spargimento della sostanza si e' avvertito molto in larghezza e altezza: un dato oggettivo da non sottovalutare". E' quanto ha dichiarato il procuratore minorile Giovanna Lebboroni, con riferimento alla sostanza urticante che ha scatenato il panico all'interno del 'Lanterna Azzurra Clubbing' di Corinaldo, dove nella notte tra venerdi' e sabato sono morte sei persone. Il magistrato, che oggi ha iscritto nel registro degli indagati di un giovane di 17 anni e mezzo ipotizzando i reati di omicidio preterintenzionale, lesioni colpose e lesioni dolose, ha confermato il ritrovamento all'interno del locale di una bomboletta di spray al peperoncino.

"Questo rinvenimento, unitamente a molte dichiarazioni che parlavano di spargimento di una sostanza attraverso l'utilizzo di uno spray - ha spiegato -, ci induce a ritenere che una delle concause sia lo spargimento di questo spray. Cio' non toglie che ce ne siano state delle altre". Incontrando i giornalisti per fare il punto sulle indagini, Lebboroni ha rivelato che, secondo numerose testimonianze, "intorno alle 12.30-35 della notte, nella sala principale si e' verificato quello che qualcuno descrive come spargimento di sostanza, con odore di peperoncino, altri di ammoniaca, altri ancora hanno parlato di esplosione o di sostanze fumogene". Secondo il magistrato, infine, "non ci sono evidenze che affermino il fenomeno" che nel locale fosse presente una banda di giovani rapinatori. "Sappiamo che questo fenomeno e' stato analizzato in altre zone d'Italia - ha concluso -. Non escludiamo che possa essersi diffuso anche nelle Marche".

Nel corso dell'incontro con i giornalisti per fare il punto sulle indagini, e' stato confermato che "due ragazzi hanno lamentato di aver subito furti" all'interno del locale. Uno dei due casi era stato confermato anche da un dj presente in sala, e figlio di uno dei proprietari della societa' che gestisce il locale, il quale aveva riferito ai carabinieri che un ragazzo aveva subito il tentativo di furto di una catenina che aveva al collo.