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Strage di Orlando, Obama: "È estremismo di casa nostra"
WASHINGTON - “Estremismo di casa nostra”. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha definito così la strage di Orlando, dove Omar Mateen ha ucciso 49 persone e ne ha ferite molte altre in un club per gay. Dopo un vertice con Fbi e l’antiterrorismo, Obama ha spiegato che l’attentato è maturato all’interno dei confini nazionali e che non c’è ancora alcuna prova chiara che il killer sia stato guidato da estremisti o che abbia fatto parte di un complotto più ampio. [MORE]
Il killer, ha sottolineato Obama, sembra sia stato ispirato dall’informazione estremista disseminata in internet. “Sembra che abbia annunciato fedeltà all’Isis all’ultimo minuto”, ha dichiarato il presidente statunitense. Non sono mancate critiche anche al sistema americano e alla facilità con la quale il killer si è procurato le armi necessarie a compiere la strage: “E’ troppo facile l’accesso alle armi. Ed è un problema. “Corriamo un rischio nell’essere così indulgenti sulle armi”, ha concluso Obama.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine nydailynews.com)