Strage di Charleston, il cugino del killer: "Un nero gli aveva rubato la ragazza"

domenica 21 giugno, 2015

CHARLESTON, 21 GIUGNO 2015 – Mentre le porte della Emanuel African Methodist Episcopal Church riaprono oggi per la messa, nuovi dettagli completano il profilo di Dylann Roof, il giovane killer che ha provocato la morte di nove fedeli riuniti in preghiera.

Secondo quanto emerso dalla testimonianza di Scoot Roof, il cugino del ventunenne, “Dylann ha cambiato atteggiamento dopo che un nero è rimasto coinvolto in una storia con una ragazza verso la quale lui stesso nutriva interesse. E' cambiato radicalmente quando la ragazza che gli piaceva iniziò a frequentare un ragazzo nero due anni fa”. Un odio, quindi, che sembrerebbe generato o, almeno, consolidato, da ostilità di carattere personale. [MORE]

Eppure, il sito web personale di Dylann Roof, ritrovato e analizzato a fondo dagli inquirenti, sembrerebbe suggerire una vera e propria adesione ad una battaglia per la segregazione, di cui Dylann appare come il paladino: “I negri sono stupidi e violenti...La segregazione non è una cattiva cosa è una misura difensiva”, si legge online. Il sito, registrato a nome di Dylan Roof lo scorso febbraio, pullula di foto e commenti razzisti. Particolarmente impressionanti sono gli autoscatti del ragazzo con in mano una pistola e sullo sfondo una bandiera degli stati confederati, gli stessi che, durante la guerra di secessione, si erano opposti all'abolizione della schiavitù.

I dettagli che emergono dall’analisi del sito, inoltre, lascerebbero pensare che la strage sia stata a lungo premeditata. Così, infatti, si legge a proposito di Charleston “E' la città più storica nel mio Stato, e nello stesso tempo con la percentuale più alta di neri rispetto ai bianchi nel Paese. Qui non ci sono skinhead, nessun vero Kkk (Ku Klux Klan), nessuno fa niente se non parlare sul web. Qualcuno deve avere il coraggio di fare qualcosa di reale, e credo che toccherà a me".

(foto:straitstimes.com)

Sara Svolacchia

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