Politica
Strage a Nizza, Alfano: "Rafforzata vigilanza dei siti sensibili"
ROMA - All'indomani della strage di Nizza, dove un terrorista alla guida di un camion ha travolto la folla lungo la celebre Promenade des Anglais uccidendo almeno 84 persone, il ministro dell'Interno Alfano annuncia di "aver deciso di rafforzare ulteriormente i nostri sistemi di vigilanza e di presidio degli obiettivi sensibili" e di aver "costituito una forma di riunione permanente del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo".
Nel corso della riunione del Comitato, tenutasi nella mattinata di venerdì 15 luglio, il ministro ha ribadito quanto riferito dal console Serena Lippi e che l'Italia "non ha ancora nessuna notizia" riguardo connazionali eventualmente coinvolti nel massacro. "Non abbiamo dati ufficiali - ha proseguito Alfano - Serve massima prudenza per gestire questo tipo di informazione".
Alfano ha dichiarato di aver "monitorato le carceri nelle ore immediatamente successive ai fatti di Nizza perché sappiamo - ha specificato - che diventano luogo di radicalizzazione. A differenza di altre circostanze, non abbiamo avuto segnali di sostegno o a solidarietà per quanto accaduto da parte di soggetti di fede islamica o di altre fedi". [MORE]
Sulla prevenzione, il ministro ha asserito: "Il nostro livello di allerta è già allo stato precedente a quello dell'evento terroristico in corso e non si può innalzare", ma "nonostante ciò abbiamo ulteriormente deciso di inviare una nota a prefetti e questori per sollecitare ulteriori valutazioni dei rischi sul territorio e per rafforzare ogni forma di controllo sugli obiettivi sensibili". La prevenzione, per Alfano, è "quanto di più grigio esista", ma ha rassicurato affermando: "se nulla è successo fin qui" in Italia è merito del lavoro svolto dalle forze dell'ordine.
Infine, il ministro ha fatto un bilancio sull'operato del Governo in termini di prevenzione : "Controllate 154 mila persone, oltre 2.600 perquisizioni, controllati 32 mila veicoli in particolare quelle provenienti via nave dai paesi dove più forte è la presenza dei jihadisti, 532 persone arrestate, 837 persone indagate, quasi un centinaio di espulsioni, tra cui anche 7 imam".
Luigi Cacciatori
Immagine da blitzquotidiano.it