Stop Nasa: i fondi non coprono le spese, a casa 18 mila dipendenti
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HOUSTON (USA), 3 OTTOBRE 2013 – Houston abbiamo un problema e questa volta molto grande. A causa dello stallo di trattative fra Democratici e Repubblicani sulla finanziaria 2014, infatti, tutti i servizi pubblici ritenuti “non essenziali” sono stati bloccati e tra questi anche l’agenzia aerospaziale statunitense, la Nasa.
Uno shock non indifferente quello che ha coinvolto i 18 mila dipendenti che dall’oggi al domani sono stati congedati e rimandati a casa senza stipendio: il 97% degli impiegati è stato allontanato dalla struttura, mentre solo 600 di loro continueranno l’attività, in attesa della chiusura delle operazioni in corso, tra queste anche il monitoraggio dei due astronauti statunitensi, Karen Nymberg e Mike Hopkins, i rover Curiosity e Opportunity intorno a Marte, i telescopi spaziali Hubble e Spiltzer e la sonda Voyager 1 che ruota intorno alla terra. [MORE]
Lo shutdown Nasa è solo uno dei tanti avvenimenti scatenati dalla battaglia tra Repubblicani e Democratici per l’introduzione di una legge sul rinvio della riforma sanitaria che ha fatto scattare, di conseguenza, l’arresto degli stanziamenti che dovevano già essere stati approvati dal Congresso; un compleanno amaro quello della Nasa, che aveva spento 55 candeline, ma che resta inevitabile per mancanza di fondi e stipendi per i dipendenti – ad alcuni dei quali è stato chiesto di lavorare gratis.
Obama commenta in un comunicato che ‹‹la Nasa verrà chiusa quasi del tutto, ma il Centro di Controllo Missione rimarrà aperto››; intanto, dalla stessa Nasa non giungono voci rassicuranti: la Nasa Tv comunica la chiusura dei battenti insieme al centro, così il sito internet e ogni collegamento esterno, come Twitter. Gli astronauti nello spazio non commentano, probabilmente sono in lutto per la perdita di questo grande cimelio statunitense.
Erica Benedettelli
[immagine da it.ign.com]