Politica

Stipendi deputati: no al decreto, li taglia la camera

ROMA, 13 DICEMBRE 2011 – Dopo le molte discussioni avvenute in questi giorni, i rinvii e le accuse ai giornali di fomentare l’odio dei cittadini verso i politici, un emendamento del governo, presentato oggi alle commissioni Bilancio e Finanze, stabilisce che saranno le Camere a provvedere al taglio delle indennità di deputati e senatori. E la nuova norma non sembra fissare un termine preciso.[MORE]

Il Consiglio dei ministri aveva approvato un testo che prevedeva fosse il governo, con un decreto, ad adeguare gli stipendi dei parlamentari in base ai risultati della commissione guidata da Giovannini, al lavoro da settembre per individuare la media dei trattamenti economici dei parlamentari europei.
Questo, però, ha creato non poche polemiche sul rischio che fosse intaccata l’autonomia delle Camere. L’emendamento presentato prevede che <<il Parlamento e il governo, ciascuno nell’ambito delle proprie attribuzioni, assumono immediate iniziative idonee a conseguire gli obiettivi>>.

Viene così corretta la norma prevista dall’articolo 23, comma 7, della manovra che affidava al governo, nel caso la commissione governativa per il livellamento retributivo Italia-Europa non provveda, entro il 31 dicembre 2011, all’individuazione della media dei trattamenti economici europei dei titolari di cariche elettive e di incarichi di vertice delle pubbliche amministrazione, il compito di attuare i tagli con un provvedimento d’urgenza.

Gaia Seregni

(fonte foto: corriereinformazione.it)