Cronaca
Stillitani: prorogate le convezioni per l'utilizzo dei lavoratori precari regionali
CATANZARO 28 DICEMBRE 2121 - L’assessore regionale al lavoro Francescantonio Stillitani comunica la proroga delle convenzioni per l’utilizzo dei lavoratori precari regionali, Lsu, Lpu, lavoratori legge 28 e del piano occupazionale. Con un’apposita nota il Dipartimento – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - ha autorizzato gli enti utilizzatori a dare continuità ai progetti anche per il 2013.
“Anche quest’anno – ha affermato l’assessore Stillitani -, per come promesso, abbiamo garantito agli oltre sei mila lavoratori precari calabresi che lavorano nei vari enti una continuità di utilizzo. È stato questo un particolare sforzo fatto dalla Giunta e dal Consiglio regionale, in considerazione delle ristrettezze economiche in cui versa il bilancio, infatti, tutte le risorse necessarie, tranne una piccola parte relativa ai sussidi per gli Lsu, grava sul bilancio regionale. Naturalmente – ha evidenziato Stillitani - l’obiettivo che dobbiamo porci non è la proroga di anno in anno dei progetti ma la definizione di una strategia che porti alla stabilizzazione di tutti i lavoratori. Abbiamo tentato di istituire – ha spiegato ancora l’esponete regionale - un tavolo nazionale per risolvere il problema senza, però, aver avuto la possibilità di affrontarlo assieme al Governo nazionale che deve essere, necessariamente, coinvolto, non solo per i problemi di carattere economico, ma soprattutto per una modifica della normativa nazionale che impedisce di fatto agli enti pubblici utilizzatori di poter stabilizzare i precari aumentando il personale dipendente.
Speriamo – ha infine auspicato Stillitani - che con il prossimo Governo, questo tavolo possa essere aperto e possa essere trovata una soluzione definitiva che dia ai precari pubblici calabresi la giusta ricompensa, dopo molti anni durante i quali sono stati utilizzati dagli Enti quasi come se fossero dei lavoratori in nero, senza che sulla base della normativa vigente potessero essere neanche garantiti, per la maggior parte, i diritti previdenziali”.[MORE]