Cronaca
Stato-mafia: riprende il processo. Di Matteo: "Napolitano deponga in qualità di teste"
PALERMO, 26 SETTEMBRE 2013 - E’ ripreso oggi a Palermo, nell'aula bunker del carcere Ucciardone, il processo sulla Trattativa Stato-Mafia, che vede alla sbarra uomini di Cosa Nostra, figure delle Istituzioni ed ex ufficiali del Ros dei Carabinieri. Un processo i cui imputati sono dieci e la cui tesi d’accusa è che parti deviate dello Stato possano essere arrivate al dialogo con la mafia.
Tutti gli imputati sono accusati di “minaccia a Corpo politico dello Stato”, mentre Ciancimino è accusato di concorso in associazione mafiosa e Mancino di falsa testimonianza.
Il processo riapre con la relazione introduttiva dei pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia. Proprio Di Matteo ha ribadito in aula, davanti la Corte di Assise, che è necessario che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano deponga in qualità di teste. Ricordiamo che il nome del Capo dello Stato era già nella lista dei testimoni depositata ai giudici.
Di Matteo ha precisato che Napolitano dovrebbe riferire soprattutto sui contenuti di una lettera che il suo consulente giuridico, Loris D'Ambrosio, morto lo scorso anno, inviò nel giugno del 2012, e in cui lo stesso riferiva di fatti accaduti tra l'89 e il '93. Sulla richiesta dovrà, però, pronunciarsi la Corte di Assise.
Intanto l'avvocatura dello Stato si è opposta alla richiesta della Procura di sentire come teste Giorgio Napolitano, perchè, secondo l'avvocato Dell'Aira, la testimonianza del presidente della Repubblica non risponde ai criteri della “pertinenza e della non superfluità”.
Le altre parte civili si sono associate alle richieste dei pm, che hanno chiesto l’esame di 182 testimoni, oltre Napolitano, tra cui anche il presidente del Senato Piero Grasso.
Novità di oggi è stato l’ingresso in aula dell'ex pm del processo, Antonio Ingroia, in veste di avvocato che rappresenterà l'associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, presieduta da Giovanna Maggiani Chelli, che si è costituita parte civile. Ingroia sarà il sostituto processuale dell'avvocato Danilo Ammannato, ed ha dichiarato all’Agi di essere emozionato e di sentirsi “anche lusingato di difendere interessi di familiari di vittime che hanno diritto a conoscere la verità su trattativa Stato-mafia. Per loro mi sono impegnato da magistrato oggi lo faccio in un'altra veste ben conscio dell'importanza”.
(Foto dal sito news.panorama.it)
Katia Portovenero[MORE]