Cronaca
Stato-mafia, la Corte di Assise dice "sì" alla testimonianza di Napolitano. Cancellieri: "Inusuale"
PALERMO, 17 OTTOBRE 2013 - Aggiornamento ore 15.35 In merito alla decisione della Corte di Assise di Palermo, di ammettere la testimonianza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al processo per la trattativa Stato-mafia, l'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica fa sapere: "Si è in attesa di conoscere il testo integrale dell'ordinanza di ammissione della testimonianza adottata dalla Corte di Assise di Palermo per valutarla nel massimo rispetto istituzionale".
Si dice "perplessa" invece il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, alla quale la convocazione di Napolitano "sembra un pò inusuale". "Non ho letto la motivazione, prima vorrei documentarmi", prosegue la Cancellieri.
ore 10.44 I giudici della Corte di Assise di Palermo hanno deciso di ammettere la testimonianza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al processo per la trattativa Stato-mafia. La Corte, presieduta da Alfredo Montalto, ha accolto, dunque, una parte di quanto richiesto dal pm Nino Di Matteo, in cui si chiedeva che Napolitano fosse ascoltato sulle "preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012 concernenti il timore di D’Ambrosio `di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi´, e cioè nel periodo tra il 1989 e il 1993". Questo si legge nella richiesta della Procura di Palermo.
La Corte costituzionale ha disposto che Napolitano testimoni "nei soli limiti della conoscenza del teste che potrebbero esulare dalla funzioni presidenziali e dalla riservatezza del ruolo". La Procura spiega di voler chiedere a Napolitano ulteriori notizie su quella lettera, e la Corte fissa proprio il limite secondo cui Napolitano non potrà essere sentito su altre circostanze inerenti il suo ufficio, così come ribadito dalla Corte Costituzionale.
Secondo quanto riporta Repubblica, I giudici hanno anche ammesso la trascrizione delle conversazioni telefoniche fra Loris D'Ambrosio e l'ex ministro degli Interni Nicola Mancino, altra richiesta fatta dalla Procura.
Il pm ha scritto, poi, nella lista dei testi che fra i testimoni della Procura ci sarà anche il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani: "In ordine alle richieste provenienti dall'imputato Nicola Mancino aventi ad oggetto l'andamento delle indagini sulla cosiddetta trattativa, l'eventuale avocazione delle stesse e/o il coordinamento investigativo delle Procure interessate". Tutto ciò per ricostruire il contesto in cui maturarono le telefonate fra Mancino e D'Ambrosio.
Nella lista depositata in cancelleria compare anche Pietro Grasso, oggi presidente del Senato: "Il dottor Grasso dovrà riferire in ordine alle richieste provenienti dall'odierno imputato Nicola Mancino aventi ad oggetto l'andamento delle indagini sulla trattativa, l'eventuale avocazione delle stesse e/o il coordinamento investigativo delle Procure interessate".
(Foto dal sito net1news.org)
Katia Portovenero[MORE]