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Starace, Fase 2 consideri differenze Regioni. Psichiatra task force Colao, mortalità Rsa più alta

Starace, Fase 2 consideri differenze Regioni. Psichiatra task force Colao, mortalità Rsa enormemente più alta 

 ROMA, 16 APR - Le Regioni del Nord a guida leghista o di centrodestra spingono per riaprire prima le attività produttive, rischiando il conflitto istituzionale con il governo. Un problema in più per la task force della 'ripartenza' guidata da Vittorio Colao, di cui fa parte lo psichiatra Fabrizio Starace. 

"Ripartire prima possibile? Tutti si misurano con il quando - dice intervistato dall'ANSA -, credo invece che un dato centrale sia il come". Unico medico tra i 17 componenti della squadra del manager voluta da Palazzo Chigi, Starace non parla dei criteri allo studio per riaprire l'Italia, ma osserva che "bisognerà confrontarsi con le situazioni molto differenziate che ci sono sul territorio nazionale, anche rispetto alla tenuta del settore sanitario e sociale. Su questo si gioca la vera partita nella fase 2" della crisi da Covid 19. 

Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell'Ausl di Modena, componente del Consiglio superiore di sanità presieduto da Franco Locatelli, Starace, 61 anni, sottolinea che nel 'come' riaprire "ci sono tutte le misure che devono essere assunte per garantire alla popolazione in generale, e ai gruppi che saranno coinvolti nella ripresa, il massimo delle protezioni per non dare luogo alla diffusione dell'epidemia". 

"Quali misure? Quelle riportate dalla stampa sono sostanzialmente le tematiche generali, sulle quali non dobbiamo tanto dare risposte - dice il professore -, ma stabilire uno scenario di riferimento sulla base delle conoscenze attuali. Riaperture scaglionate? Tutte le ipotesi - ripete - vengono attentamente vagliate". Un fronte sconvolgente e che sta molto a cuore a Starace sono le Residenze sanitarie assistenziali (Rsa). 

"Secondo l'Istituto superiore di sanità il tasso di mortalità da Covid 19 è enormemente più elevato di quello rilevato nella popolazione generale", afferma. "Sembra inoltre che circa la metà dei decessi in Europa riguardi persone in condizioni di assistenza residenziale", aggiunge. La stima è stata fatta giorni fa dal quotidiano britannico Guardian. "Se questo dato fosse confermato - dice Starace -, dovrebbe indurre un ripensamento delle politiche socio sanitarie per queste fasce vulnerabili". 

Un modello già c'è e lo ha richiamato oggi il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: il 'budget salute'. Vuol dire, nel caso della terza età, "considerare l'anziano con la sua storia, le sue relazioni - spiega Starace -, immaginando soluzioni non necessariamente residenziali. In Campania abbiamo promosso 10 anni fa le adozioni extrafamiliari, anche per disabili, pazienti psichiatrici, adolescenti problematici. 

Migliora la loro vita e costa di meno al sistema sanitario". Sistema che "va rafforzato come baluardo non solo in tempi di emergenza, ma anche in tempi di normalità da recuperare". Lo psichiatra pensa alla salute mentale degli italiani. "Non c'è ripresa senza benessere psicologico - dice -, è la ripresa esistenziale. In una dimensione modificata rispetto a prima, ma non per forza peggiore". 

In questo quadro "le trasgressioni rilevate dalle forze dell'ordine indicano un livello di difficoltà e di insofferenza", che "deve servire a comprendere bene la capacità di resistenza delle persone" costrette in casa.