Stamina, Nas sequestra le cellule: niente infusioni per Noemi
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GUARDIAGRELE (CH), 25 AGOSTO 2014 - ‹‹Il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Belleri, ha telefonato personalmente al papà di Noemi per avvisare che non sarà fatta nessun infusione perché i Nas di Torino hanno sequestrato le cellule staminali›› così, Mario Andolina, vicepresidente della Stamina Foundation, ha reso noto il maxi sequestro dei Nas che ha bloccato nuovamente l’inizio delle cure per Noemi, la bambina di Guardiagrele (CH) affetta da Sma1.
Il sequestro del Nas per impedire "attività delittuose". Il padre di Noemi: "è una risorsa, non un pericolo"
Il sequestro, secondo quanto riportato nelle indagini, è avvenuto per impedire lo svolgimento di “attività delittuose”: il fascicolo di 80 pagine è stato predisposto dal gip, Francesca Christillin, mentre la custodia delle cellule e delle attrezzature è stata affidata al direttore della struttura sanitaria che dovrà provvedere a salvaguardare e mantenere la funzionalità di ogni materiale. Noemi Sciaretta, dopo anni di lotte con il tribunale dell’Aquila, avrebbe dovuto ricevere la prima infusione il 26 luglio, ‹‹credo che ormai sia chiaro a tutti che si vuole combattere con tutte le forze un trattamento che meriterebbe solo qualche curiosità in più›› commenta il padre della piccola, Andrea Sciaretta, ‹‹e, invece di vedere Noemi come una risorsa, la si vede come un pericolo››.
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Nuovi indagati: il metodo è stato giudicato inammissibile negli USA
‹‹Mai visto un conflitto così tra i poteri dello Stato›› questo il commento su Twitter di Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation. Ma i Nas di Torino hanno giudicato l’attività “delittuosa”, ‹‹delittuoso è per me violare le scelte di un individuo orfano di cure›› commenta il padre di Noemi che è intenzionato a riprendere la sua lotta per la figlia. Secondo le indagini, ci sarebbero nuovi indagati alla base del sequestro: infatti, il metodo messo appunto da Vannoni, accusato di associazione a delinquere aggravata finalizzata alla truffa e somministrazione di farmaci pericolosi nell’ambito della stessa indagine, sarebbe stato giudicato ‹‹inammissibile›› dagli Stati Uniti, che ne hanno impedito la brevettazione e questo avrebbe fatto scattare l’allarme controlli.
Erica Benedettelli
[immagine da wired.it]