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Stai in onda: al via la campagna della SLC CGIL per i lavoratori precari nel settore radiotelevisivo

CATANZARO, 22 OTTOBRE 2013 - Nei giorni scorsi la segreteria nazionale del Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione SLC CGIL in collaborazione con l’Associazione Bruno Trentin ha lanciato la ricerca “STAINONDA” rivolta ai lavoratori precari del settore radiotelevisivo.

Nelle aziende radiotelevisive operano migliaia di lavoratori che contribuiscono alla creazione e diffusione dei programmi che quotidianamente accompagnano le nostre giornate. Il settore è sempre stato caratterizzato da forme di lavoro temporaneo ma il loro utilizzo è andato progressivamente aumentando negli anni, mentre le condizioni di lavoro sono diventate sempre più difficili. Eppure, la realtà quotidiana di questi lavoratori è poco o per nulla conosciuta, sia da parte dei cittadini, sia da parte delle istituzioni, tanto che anche le statistiche ufficiali non consentono di avere una rappresentazione approfondita di questo settore. Così, troppo spesso, la precarietà “non va in onda”.

La ricerca STAINONDA è rivolta alle lavoratrici e lavoratori precari del settore radiotelevisivo e si propone di analizzare le loro condizioni di lavoro, le loro opinioni sulla professione, i bisogni e le proposte. I risultati della ricerca, che saranno presentati nella primavera del 2014, consentiranno di aprire una riflessione pubblica e saranno un importante elemento di orientamento per l’azione sindacale. E’ la prima volta infatti che questo mondo specifico viene indagato con questo livello di approfondimento.

La Calabria, seppur con numeri inferiori rispetto alle capitali mediatiche come Roma o Milano, vede operare sul proprio territorio decine di piccole emittenti televisive, radio o di web-TV. Emittenti locali che operano quasi esclusivamente con lavoratori con forme contrattuali precarie, ricorrendo al tempo determinato, alle collaborazioni, ma anche a professionisti con Partita IVA, o formule di cessione del diritto d’autore. In ogni caso si tratta di modalità contrattuali discontinue e precarie, sia che si tratti di radio e tv a livello nazionale che locale, così come negli appalti.

Troppo spesso in questo settore a causa delle piccole dimensioni delle aziende e per le tipologie contrattuali applicate le crisi non fanno “audience”, e ci si ritrova a perdere centinaia di posti di lavoro nel silenzio assordante dell’opinione pubblica e delle istituzioni.

Questa iniziativa lanciata a livello nazionale, contribuirà alla elaborazione di una proposta che punti a mettere in sicurezza il settore, ricercando gli interlocutori giusti per dare sostenibilità alla idea “industriale” di settore. Allo stesso tempo in Calabria, alla luce degli ottimi risultati raggiunti a livello nazionale anche da precedenti iniziative similari sul settore della editoria, e degli effetti positivi che hanno generato, la SLC CGIL riproporrà con forza questa iniziativa. Lo scopo sarà quello di confrontarsi con i vari attori operanti nel settore puntando ad elaborare una proposta complessiva ed il più ampiamente condivisa, puntando dapprima alla messa in sicurezza del comparto, ricercando successivamente proposte di rilancio e sviluppo delle realtà produttive relativi al mondo della comunicazione, come editoria, emittenza ed attività ad esse correlate.

Notizia segnalata da Daniele Carchidi SLC CGIL Calabria [MORE]