Cronaca
Staffetta Renzi-Letta: difficile da spiegare a Obama
ROMA, 15 FEBBRAIO 2014 - Potrebbe risultare proibitivo spiegare a osservatori stranieri l'avvicendamento di Palazzo Chigi, ancora peggio se chiedessero lumi sulle modalità di svolgimento della staffetta. Con questa premessa, cosa avrà detto il premier dimissionario, Enrico Letta, rispondendo telefonicamente a Barack Obama? Con quali argomentazioni avrà chiarito che è stato il suo Partito Democratico a chiedere formalmente le dimissioni per votazione? Inoltre, perché la crisi di governo non è stata affrontata in Parlamento? E soprattutto, per quali ragioni non sono state indette nuove elezioni per avere un legittimo leader?[MORE]
Impensabile raccontar la favola che dopo oltre vent'anni di ricerche farraginose quanto infruttuose, non siamo stati in grado di produrre una legge elettorale decente e condivisa; in grado di garantire governabilità. Come dare torto a Silvio Berlusconi quando afferma: "Io sono stato l'ultimo presidente del Consiglio eletto dal popolo". Potremmo disquisire a lungo sulla sua persona, ma non su quest'ultima affermazione.
Credo che solo lo stomaco degli Italiani abbia la robustezza per digerire, senza coliche, determinate anomalie istituzionali. Sarà questione di abitudine o di rassegnazione? Poco importa a questo punto: da Matteo Renzi, il nostro Paese si attende fatti e in breve tempo. Probabilmente non ci saranno altre opportunità per il Sistema. Un altro fallimento ne sancirebbe il declino e il conseguente rafforzamento politico di forze nazionaliste e del MoVimento 5 Stelle; nell'ipotesi migliore.
Fabrizio Vinci vinci@usa.com