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Stabilità: il governo pone la fiducia, voto atteso intorno alle tre di notte

ROMA, 19 DICEMBRE 2014 - Alle 19:00 di questo pomeriggio, a seguito di svariati rinvii, il governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento alla legge di stabilità nell'aula del Senato. Il voto finale, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, è previsto alle tre di notte. Necessitano, infatti, circa due ore per la discussione generale, un’ora e mezza per le dichiarazioni di voto e un’ora per la chiama dei senatori. Inoltre, seguirà anche una riunione del Consiglio dei ministri per approvare la nota di variazione al bilancio. Dopo il voto finale, è prevista anche una seconda conferenza dei capigruppo per definire il calendario dei lavori sulla legge elettorale. [MORE]

I ripetuti slittamenti, dovuti alla mancanza di una parte della relazione tecnica, nel pomeriggio hanno scatenato le proteste delle opposizioni. A Forza Italia, che già in mattinata aveva accusato il governo di essere «dilettanti allo sbaraglio», si sono, infatti, affiancati anche Sel, Lega e M5S.

“O si sposta il concerto di Natale, o si decide che ci si rivede qui lunedì”, ha esclamato il leghista Roberto Calderoli. Il capogruppo del M5S, Alberto Airola, ha invece parlato di una “procedura inaccettabile” che costringe i parlamentari ad essere riconvocati di ora in ora. Paolo Romani, capogruppo Fi, ha chiesto la presenza in aula del ministro del Tesoro e ha parlato di una scusa “risibile” riferendosi alla mancanza della relazione tecnica: “la Ragioneria dello Stato è in grado di farla in cinque minuti ed è da ieri sera che ce lo raccontano”.

Il maxiemendamento

I cambiamenti più importanti previsti dalla manovra del governo Renzi riguardano il blocco della Tasi e il congelamento del canone Rai nel 2015, lo sconto del credito d'imposta Irap per gli autonomi, il bonus per i fondi pensione e per le casse di previdenza da utilizzare per gli investimenti, l’anticipo della gara di aggiudicazione del gioco del Lotto e nuove regole sulla tassazione e sul patto di stabilità interno per gli enti territoriali. Dovrebbe rientrare nella manovra anche il decreto legge che estende i termini di pagamento dell'Imu agricola dal 16 dicembre 2014 al 26 gennaio 2015.

I sindacati si mobilitano

Continuano intanto le proteste dei sindacati della pubblica amministrazione intenzionati a proseguire l'occupazione delle Province.

"Oggi la mobilitazione si estende a tutte le Province italiane, e senza un intervento del Governo, un passo indietro su provvedimenti dannosi e insensati, non si fermerà", fanno sapere, attraverso una nota, i Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl.
A preoccuparli soprattutto il rischio di esuberi per 20mila lavoratori a tempo indeterminato e il licenziamento per oltre 2mila precari, nonché "i pesanti tagli" previsti dalla legge di stabilità:

"I tagli, mettono a rischio il funzionamento dei servizi di area vasta, dalla sicurezza scolastica alla tutela ambientale, passando per la viabilità e le politiche attive sul lavoro. Una mobilitazione cresciuta in queste settimane e che oggi raggiungerà il suo apice in tutto il Paese, dopo le prime occupazioni di ieri. Chiediamo un riordino vero. Ma il Governo abbandoni certi toni. Ognuno faccia la propria parte. Ma senza un dialogo vero la mobilitazione continua".

Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, rassicura: "Nessuno perderà il posto. Il personale delle province non rimarrà per strada ma verrà assorbito tramite blocco di tutte le assunzioni in tutte le amministrazioni dello Stato e affini. Nel maxiemendamento alla legge di stabilità ci sarà un elemento di certezza e non d'incertezza come qualcuno ha erroneamente sottolineato.

[foto: europaquotidiano.it]

Antonella Sica