Cronaca
Stragi naziste sull'Appennino tosco-emiliano: inflitti 9 ergastoli
AREZZO, 07 LUGLIO- Il Tribunale Militare di Verona ha condannato, in primo grado, nove, tra ex ufficiali e sottufficiali tedeschi, oggi tutti tra gli 88 e i 93 anni, alla pena dell'ergastolo per le stragi compiute dai nazisti nel 1944 lungo l'Appennino tosco-emiliano, dove furono trucidati 350 italiani.Dopo ben 67 anni, in primo grado, si è chiuso così il processo per le stragi compiute dalla famigerata divisione tedesca "Herman Goehring" .[MORE]
Con il compito, o meglio, il pretesto di stroncare la Resistenza, il corpo di spedizione del Terzo Reich distrusse almeno cinque paesi: Monchio, Costrignano e Susano nel modenese, Caervarolo nel reggiano e Vallucciole ad Arezzo. Il massacro, oltre alla frazione di Vallucciole (Stia) , funestò altri borghi dell'alto Casentino: Susano, Partina (frazione di Bibbiena), Badia Prataglia e Susano.
L'ergastolo è stato inflitto a Ferdinand Osterhaus 93 anni, all'epoca sottotenente, Alfred Luhmann, 86 anni (caporale), Fritz Olberg, 89 anni (sottotenente), Wilhelm Karl Stark, 90 anni (sergente), Helmut Odenwald, 91 anni(capitano), Hans Georg Karl Winkler, 88 anni (sottotenente), Erich Koeppe di 91 anni (tenente), Karl Friedrich Mess di 89 anni e Herbert Wilke 92 anni. Altri tre imputati invece, sono morti prima della sentenza. La corte ha previsto il risarcimenti per i parenti delle vittime, l'Anpi, i comuni interessati, la Provincia di Modena e la Regione Emilia Romagna.
Soddisfazione espressa anche da Vannino Chiti, vice presidente del Senato ''Dopo 67 anni finalmente e' stata fatta giustizia, per le vittime e per i loro familiari, sugli eccidi nazisti commessi sull'appennino tosco-emiliano nel 1944''. Cosi' Quei massacri compiuti ai danni di civili - prosegue Chiti -, quelle atroci rappresaglie dei nazisti su persone inermi, attendevano da troppo tempo giustizia. L'eccidio di Vallucciole - conclude Chiti -i numerosi stermini compiuti in quegli anni drammatici, sono crimini contro l'umanita' e come tali non possono essere archiviati. Devono avere una sanzione per essere conservati nella nostra memoria comune''.
Un atto di giustizia doveroso nei confronti delle vittime, che ne onora la memoria, ricorda alle future generazioni gli orrori della guerra e punisce i colpevoli che si macchiarono di tali atrocità.
Davide Scaglione